DOMANDA
Gentilissima Dottoressa Murgia,
le scrivo per chiederle un consulto riguardo il mio nipotino, nato con idronefrosi con reflusso bilaterale e in terapia antibiotica dalla nascita per ovviare ad infezioni urinarie ricorrenti seppur asintomatiche.
Il piccolo e’ stato operato lo scorso settembre per risolvere il reflusso ma le infezioni urinarie persistono e di conseguenza la terapia antibiotica giornaliera.
Leggendo un suo articolo sull’uso del cranberry nelle infezioni urinarie mi chiedevo se consigliasse l’uso anche in questo caso particolare e se si in quali dosi e modalita’ di somministrazione.
Se avesse qualsiasi altro suggerimento in merito gliene sarei estremamente grata, sopratutto perche’ la terapia antibiotica continuativa non sembra aver alcun effetto sulle infezioni. Riguardo il ceppo responsabile non ho il nome, ma so che e’ sempre lo stesso batterio e che viene dalle feci.
Grazie mille per la sua gentile risposta.
Saluti,
Paolo
RISPOSTA
Gentile Signore,
nel caso di suo nipotino ritengo che aggiungere, a quanto già viene fatto, un prodotto a base di Cranberry di buona qualità potrebbe migliorare la situazione. Il Cranberry, infatti, non disturba l’azione dell’antibiotico, ma la supporta con un meccanismo complementare. Se il batterio è l’Escherichia coli, come è ipotizzabile da ciò che mi dice, il Cranberry può impedirgli di aderire alla mucosa delle vie urinarie e di scatenare le infezioni. L’adesione alla mucosa è un passo indispensabile per l’E. Coli per diventare infettante. Se il Cranberry blocca il contatto tra batterio e mucosa, il rischio di infezione può diminuire anche in maniera importante.
Non esiste un dosaggio pediatrico di Cranberry raccomandato. Esistono in commercio prodotti per l’infanzia in sciroppo a base di Cranberry, scelga tra quelli che riportano il titolo in proantocianidine e segua le istruzioni della confezione.
Vitalia Murgia