infiammazione nervo ulnare

    Pubblicato il: 18 Ottobre 2016 Aggiornato il: 18 Ottobre 2016

    DOMANDA

    Buongiorno dottore,
    da circa 6 anni ho un forte problema al braccio sinistro.
    Inizialmente il problema poteva essere descritto con formicolio alle dita anulare e mignolo.
    Cercai di cambiare posizioni durante il sonno, e abitudini di postura scorretta dovute sia dalla scoliosi che dal fatto che sto spesso e a lungo seduta, essendo una studentessa.
    Il problema non si e’ risolto, a livello articolare sembra tutto normale, ma ormai il dolore si e’ esteso fino alle scapole, con forti pizzicorii alla vertebra prominente e tutta l’area della scapola, entrambe le clavicole mi schioccano nel punto in cui si articola con lo sterno.
    Sto arrivando a soffrire davvero tanto per questi dolori diffusi, che ovviamente arrivano a rendermi esausta a fine serata, ormai ogni giorno.
    Le rx non avevano mostrato niente di strano, ho la colonna cervicale leggermente dritta, rispetto alla norma, il polso e’ normale anche durante l’acutizzazione dei dolori (che mi portano a non poterlo quasi usare, se non patendo questi dolori).
    Risolvo il problema per brevi periodi assumendo Gladio, solo la dose minima, per circa due settimane, ma la tregua dura circa 2-3 mesi.
    Essendo ambidestra per me e’ una grande sofferenza non poter utilizzare la mano sx. Il medico curante non mi ha mai prescritto elettromiografie, mi ha anzi mandato da un reumatologo che non ha reputato opportuno proseguire con la visita in quanto non di sua competenza.
    Ho terrore che si cronicizzi, che perda sensibilita’ alle dita, o l’uso della mano sx.
    Grazie per la sua attenzione

    RISPOSTA

    guardi il suo problema è senz’altro neurologico, e senz’altro periferico, non centrale. Per meglio dire non è certamente un problema di cervello, o di midollo, piuttosto è un problema , o di tronco primario  inferiore del plesso brachiale, intrappolato, insieme con gli altri tronchi primarii in un canale alla base del collo, che si chiama egresso toracico, o del nervo ulnare, al gomito, nei passaggi che fa, sul fondo della doccia ossea tra epicondilo mediale e trochea ulnare,  e al di sotto dell’inserzione a V del muscolo flessore ulnare del carpo. Per la diagnosi, è semplice, alzi le braccia verso l’aalto, da seduta o in piedi non importa, e mantenga quella posizione per qualche minuto. se non ci riesce, da quella parte sin, per dolore o per formicolii che le arrivano alla mano, è la sindrome dell’egresso toracico (manovra di Wright positiva).  Se invece, i formicolii vengono evocati in quelle dita, a stare con il gomito flesso (come quando parla al cel),  allora è la compressione dell’ulnare in quel canale. Dal momento che lamenta altri sintomi, dolori, probabilmente di origine miofasciale, al collo, alla spalle, sui pettorali, più facilmente si tratterà della sindrome dell’egresso toracico, ma quei dolori, che ha, così diffusi, non c’entrano, col plesso brachiale, la cui sintomatologi può esser sì dolori, ma solo su quel braccio e su quella mano, Quei dolori ubiquitarii, vengono invece dal mantenimento di una postura cronica scorretta, di cui l’intrappoolamento del plesso brachiale all’egresso toracico è una conseguenza, ne più, ne meno, come il cattivo lavoro di certi muscoli che infine le darà quei dolori di prima. Verosilmente, nel suo caso, stante che la sintomatologia è solo irritativa, l’esame EMG – ENG sarebbe inutile.Perchè non porterebbe a una diagnosi, Come del resto, neanche l’immagine, è  sicuramente diagnostica invece quella manovra, del mantenere il braccio in alto come saluto militare di Wright. Se c’è dolore, è la sindrome da intrappolamento all’egresso toracico. Guardi poi che la sindrme dell’egresso toracico, viene da una cattiva postura, (intraritoazione degli arti suoeriori, aumento della cifosi, verticalizzazione della 1° costa e chiusiura dell’eangolo tra scaleno anteriore e 1° costa, con rtestringimeto al passaggio del plesso. A mio pare, a dare semore questsa sindrome è la sofferenza dei nervi plantari, al piede che per appoggiare detto pied ein un certo nodo costruiscono come cronica una postura di quel tipo. Io suggerisco sempre l’intervnento al piede, quello dalla parte dei disturbi, prima di ogni altro provvedimento.