info terapia e prognosi

    Pubblicato il: 2 Marzo 2012 Aggiornato il: 2 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile Prof. Gallenga sono un ragazzo di 27 anni affetto da circa 4 anni da una disfunzione delle ghiandole di meibomio (MGD) patologia che mi causa invalidanti disturbi da occhio secco oltre che problemi sulla qualita della visione (vista torbida,appannata,poco nitida). Non soffro di patologie dermatologiche e sistemiche particolari. Dai test lacrimali emerge un test di Schirmer normalissimo ma un BUT test francamente patologico (5 secondi). Purtroppo la corretta diagnosi è arrivata solo recentemente e di conseguenza si è avviata una terapia con impacchi caldi,minociclina 100 mg al di per 6 mesi più Lotemax collirio a scalare. Sono al terzo mese di cura,la situazione è un pochino migliorata ma i sintomi da occhio secco persistono. Le volevo chiedere : le ghiandole di meibomio potranno ritornare a funzionare regolarmente e secernere uno strato lipidico qualitativamente normale oppure si tratta di problemi cronici su cui si può solo agire sintomaticamente? La ringrazio in anticipo. Un saluto

    RISPOSTA

    Non credo di fare del sensazionalismo da palcoscenico televisiviso dicendo che la semeiotica della componente lipidica del film lacrimale è uno dei punti arretrati dell’Oftalmologia. Per avere conforto, ho chiesto il parere al dr. Costantino Bianchi
    Presidente on-charge della Sezione Oftalmologica UEMS (la sua conoscenza di Internet le consentirà di sciogliere l’acronimo).
    Ne sintetizzo le opinioni:
    -1) nessuna industria ha visto un business in queste patologie, anche se recentemente qualcosa di sta muovendo nei progetti di finanziamento a ricerca.. Purtroppo questi primi movimenti stanno ad un reale avanzamento delle nostre conoscenze come le contorsioni del lombrico stanno alla corsa del ghepardo. Quando una multinazionale del calibro di Alcon ti viene a proporre come rivoluzionario
    passo avanti della semeiotica del film lacrimale la spremitura tarsale, sembrerebbe uno scherzo (è più o meno, paragonabile al massaggio prostatico per verificare la capacità di procreare, sia come vis coeundi che generandi).
    -2) La semeiotica del film lipidico (quelloprodotto da MG) è sempre stata confinata nell’ambito di pochi laboratori di ricerca, perché richiede strumenti abbastanza costosi, come gli interferometri all’IR, non utilizzabili per altri scopi. In realtà, una quindicina di anni fa la Keeler aveva messo a punto un piccolo strumento per la diagnostica qualitativa (al limite semi-quantitativa) delle alterazioni del film lipidico, ma lo mise sul mercato ad un prezzo improponibile, per cui se ne è persa anche la memoria: e siamo rimasti alle contorsioni del lombrico.
    Avendo avuto modo di utilizzarlo, Bianchi propose una originale classificazione ed un istruttivo filmato, che può ora trovare su You Tube, [keyword Tearscope (event. NIBUT)].
    -3) Quale è il nocciolo della questione? Il Padre Eterno (o l’evoluzione, per chi non ci crede) ha sempre ridotto le dimensioni di un organo o di un apparato ai minimi termini, nel senso che non c’è assolutamente mezzo grammo di tessuto in più di quello che serve. Bene, se lei va a vedere un preparato istologico, può verificare che, per produrre e tenere integro un film lipidico di 1-2 micron, le palpebre sono dotate di un mostruoso apparato ghiandolare, che occupa da solo almeno 2/3 dello spessore del tarso. Conclusione logica: non deve assolutamente mai accadere che il film lipidico venga a mancare, o sia di cattiva qualità, pena una vita di defatigante sofferenza.
    -4) Purtroppo, a volte succede; ma quali possono essere le cause? Oltre alle forme infiammatorie croniche del margine palpebrale, che però devono essere veramente molto gravi, ci sono le lesioni traumatiche (soprattutto fisico-chimiche), le alterazioni dell’equilibrio ormonale (calo di testosterone tra i principali accusati), le malattie autoimmuni (il “mostruoso” apparato ghiandolare è letteralmente immerso in un lago linfatico), una diminuzione del tono del sistema simpatico (ma anche un ipertono del parasimpatico). Per ultimo, una dermopatia, essendo le ghiandole di Meibomio strutturalmente e funzionalmente assimilabili a ghiandole sebacee.: che però lei riferisce già essere stata esclusa.
    -5) Naturalmente, oltre alle corrette terapie che le verranno di volta in volta prescritte dal suo Oculista, mantenere deterso ed igienizzato il margine palpebrale con appositi fazzolettini di tessuto-non-tessuto variamente caricati di sostanze attive, l’uso di un baby shampoo neutro, un’alimentazioner abbastanza povera di grassi animali, un intestino regolare, una valutazione dermato-internistica non faranno miracoli, ma potranno ridurre la sintomatologia. Segua con scrupolo le indicazioni prescritte.
    Prof. Gallenga