iniezione

    DOMANDA

    CARO DOTTORE SONO UNA RAGAZZA DI 36 ANNI E LE SCRIVO PERCHE’ TRE ANNI FA SOFFRIVO DI UNA MALATTIA CHE NECESSITAVA DI 2 INIEZIONI A SETTIMANA E ME LI FACEVO FARE IN CASA DALLA MIA MIGLIORE AMICA PUR SAPENDO CHE LEI ERA AFFETTA SIA DA EPATITI VIRALI CHE DI HIV PER UNA VITA ALQUANTO DISORDINATA IN PASSATO.NON SI TRATTAVA DI FIALE MA COME BOTIGLIETTE DOVE BISOGNAVA FARE PRESSIONE SL TAPPO PER APRIRLE ED E’ ACCADUTO PROPRIO CHE LA MIA AMICA CI SI FACESSE PARECCHIO MALE UNA VOLTA E CHE DEL SANGUE SIA ANDATO A FINIRE NELLA SOLUZIONE DA INIETTARMI,IL CHE ANDAVA FATTO SUBITO MA IN VENA,NON SI TRATTAVA DI INTRAMUSCOLARI.MI RICORDO CHE CI ANDO’ PARECCHIO SANGUE DENTRO MA OGNI FIALA COSTAVA TANTO E NON MI POTEVO PERMETTERE DI BUTTARLA.NON MI PREOCCUPAI XCHE’ PENSAI CHE MAGARI IL SANGUE DILUITO NELLA SOLUZIONE NON POTESSE FARE DANNI.CHIAMAI PERO’ L’ISS,HELPAIDS E ALTRI 2 NR VERDI E MI DISSERO DI STARE TRANQUILLA AL 100% PERCHE’ NON ESISTONO CASI AL MONDO DI CONTAGI IN QUESTO MODO E SOPRATTUTTO NON BISOGNA PARAGONARE QUESTA MIA ESPERIENZA A QUELLA DI DUE TOSSICI CHE SI SCAMBIANO LA SIRINGA.NON CHIAMAI + NESSUNO E NON MI PREOCCUPO’ PIU QUESTA COSA AVENDO AVUTO CONFERMA A QUELLO CHE GIA PENSAVO.NELLA SPERANZA CHE LA PENSI ALLO STESSO MODO, DISTINTAMENTE LA SALUTO.

    RISPOSTA

    cara lettrice, il suo caso è molto strano. Se il farmaco che doveva esserle iniettato era in boccettina chiusa e sigillata con tappo, come mai è penetrato tanto sangue? perchè è stato levato il tappo e non inserito un ago e aspirato il farmaco? Comunque, effettivamente, anche per la modalità inusuale, non vi sono contagi in tal modo, nè per HIV nè per epatiti.
    la saluto
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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