Iniezione Intravitreale con Antivegf (Avastin)

    Pubblicato il: 12 Marzo 2012 Aggiornato il: 12 Marzo 2012

    DOMANDA

    Buongiorno Prof. Falsini,
    mi scusi per il disturbo, Le scrivo per aver gentilmente un Suo parere. Mi madre (73 anni) e’ affettta da una piccola area di iperfluorescenza perifericamente a distacco sieroso dell’epitelio pigmentato compatibile con membrana neovascolare, percio’ deve iniziare a fare una prima iniezioni intravitreale a 3.5/4.0 mm dal limbus per via transcongiuntavale (dopo aver aperto la congiuntiva). Secondo il Suo gentile parere quali possono essere i rischi? E se fastidiosa? Grazie.
    Cordiali saluti.
    Davi’ Elena

    RISPOSTA

    Nel caso in cui vi sia una ragionevole evidenza di una membrana neovascolare, l’iniezione intravitreale di farmaci ad azione antiVEGF e’ una pratica oramai standard, necessaria per l’inibizione della crescita dei neovasi sottoretinici il cui effetto potrebbe essere molto dannoso per la visione.
    L’iniezione, se effettuata in modo appropriato e con le dovute precauzioni, presenta rischi molto contenuti e fastidi minimi, e puo’ essere ripetuta nel tempo per un numero limitato di volte.