DOMANDA
Buongiorno
ho 25 anni e sono diversi mesi ormai (circa da maggio) che soffro di risvegli notturni con difficoltà ad addormentarmi.
Mi ricordo che tutto è iniziato dopo una notte di buon riposo: ho passato successivamente diverse notti di fila svegliandomi alle 5 o alle 6 senza riuscire a prendere sonno e senza che ci fosse stato niente di particolarmente stressante. Ora la situazione si è anche in parte peggiorata perchè ho spesso minimo 2 risvegli a notte uno dopo 3, 4 ore di sonno uno dopo 5 o 6 e le probabilità di non riaddormentarmi sono molto alte. Non mi sento affato depresso anche se sono una persona ansiosa e facilmente “eccitabile” tuttavia non mi era mai capitato di svegliarmi alle 4 di notte e non avere abbastanza sonno per dormire. E’ anche vero che da marzo ho iniziato a lavorare e pur non essendo per ora stressante rappresenta per me un forte cambiamento e forse la causa principale. Inoltre da poco ho anche cambiato azienda e città e questo anche se non mi preoccupa molto mi agita ed eccita e non ha chiaramente giovato alla situazione.Il mese scorso ho preso del Songar per circa 3 settimane e anche se mi ha in parte aiutato ora sono punto a capo. In questo momento (anche per la mia avversione a psicofarmaci e benzodiazepine) prendo un prodotto a base di melatonina e valeriana da più di 1 settimana che per ora non ha effetti ( e forse non è cosi indicato per i risvegli notturni).
Mi può gentilmente consigliare qualcosa?
Grazie mille
RISPOSTA
Buongiorno a lei,
il problema dei risvegli frequenti con difficoltà a riaddormentarsi è un riscontro frequente, e negli ulltimi anni forse più prevalente della difficoltà a raggiungere il sonno al momento di coricarsi. Se non ha disturbi fisici che possano essere la causa, in effetti potrebbe essere una soorta di iperallerta emotivo, dato da tutta una serie di cambiamenti di stile di vita che influiscono sul suo sonno. Se poi quando è sveglio si mette a anche a pensare al giorno dopo o al suo nuovo lavoro (ruminazione) ci siamo, sembra un insonnia di tipo psicofisiologico.
Consigli: terapie rilassanti (Yoga, training autogeno o altre) o ancora meglio la terapia cognitiva comportamentale per l’insonnia, ma allora prima dovrebbe effettuare una visita c/o un Centro di Medicina del Sonno. Nell’immendiato può provare con basse dosi di ansiolitici, piuttosto che farmaci ipnotici, ma sempre con prescrizione medica. La melatonina purtroppo serve poco; può però provare con la formulazione retard assumendone 3 o 6 mg.
cordiali saluti