DOMANDA
Salve,
ho 50 anni e sono affetto dal 1992 da miocardiopatia dilatativa ipocinetica a coronarie indenni con severa depressione contrattile del ventricolo sx f.e. 20% ed IM 3+ /4
Pattern aritmico e portatore di ICD biventricolare . Non ho disturbi di rilievo ed in compenso di ricircolo.
Ho eseguito qualche mese fa un cateterismo dx che ha evidenziato valori normali.
Ho effettuato una valutazione per inserimento in lista trapianto lo scorso mese di marzo ma vista la buona tolleranza alla cardiopatia non è stato ritenuto, al momento, opportuno inserirmi.
Il mio cardiologo di riferimento vista la severa IM mi ha chiesto di valutare una eventuale correzione chirurgica o percutanea della mia valvola mitralica al fine di preservare da ulteriore peggioramenti il cuore.
Sono rimasto un sorpreso perchè questa non mi era mai stata proposta neanche dal cardiochirurgo che ha valutato l eventuale trapianto e temo che le condizioni del mio cuore , aritmie comprese, non lo supporti.
Vi chiedo gentilmente un vostro parere.
Nel ringraziarvi saluto cordialmente.
Marcello
RISPOSTA
Egregio Signore, è difficile dare un giudizio sulla base delle indicazioni da lei fornite. Sicuramente, la correzione della valvulopatia mitralica non va fatta in circolazione extracorporea, come da intervento chirurgico tradizionale. La bassa frazione di eiezione non lo consente; se ci sono le indicazioni si può invece eseguire una correzione per via percutanea, con la tecnica mitraclip. Tale procedura viene eseguita previo parere positivo del cardiologo interventista e del cardiochirurgo.