insufficienza renale dieta e terapia

    Pubblicato il: 29 Marzo 2012 Aggiornato il: 29 Marzo 2012

    DOMANDA

    Sono un uomo di 82 anni.In occasione di esami fatti per disturbo cardiaco(FA),è risultata creatininemia 1,60.Esame urine: qualche leucocito,non sangue non proteine,densità 1025,PH 5.Urinocoltura:miceti assenti,escherichia coli 1000 UFC/ml.Terapia in permanenza per altre patologie:Almarytm mezza c.x2,unoprost 5 mg.x1,Selectin 20 mg.x1,Permixon 1 c.x1,Eliten 10 mg.x1.Chiedo consiglio sul tipo di alimentazione,su eventuali esami da fare,su eventuale terapia.Pressione 115/80.Grazie.

    RISPOSTA

    Caro Sig. “Coceneri”,

    sono spiacente di non poter rispondere in modo diretto ai suoi quesiti, ma solo con una visita e con la valutazione diretta degli esami è possibile entrare nel merito di un caso specifico. La invito pertanto a sottoporre gli stessi quesiti al suo medico di medicina generale, per concordare con lui se sia opportuna una visita specialistica nefrologica. Voglio però prendere spunto dal suo caso per alcune considerazioni generali che spero suscitino anche il suo interesse.
    Creatinina 1,6 mg/dl in un paziente di 82 anni: una riduzione della capacità di depurazione renale nel soggetto anziano è molto comune e fino ad un certo punto fisiologica. Esistono delle formule che consentono di calcolare la capacità depurativa del rene (in termini tecnici la clearance della creatinina, equivalente al filtrato glomerulare, ovvero la quantità di sangue che il rene riesce a depurare ogni minuto). Con una di queste formule, il filtrato glomerulare di un soggetto di 82 anni con creatinina plasmatica di 1,6 mg/dl è di 40 ml/min, rispetto ad un valore normale di un giovane di circa 100 ml/min. Si tratta in effetti di un’insufficienza renale, ma non necessariamente di un elemento di estremo allarme. In questi casi è importante un controllo più stretto degli esami per valutare l’evoluzione del quadro e correggere eventuali fattori di possibile danno renale, come l’abuso di alcuni farmaci (ad esempio i farmaci antinfiammatori non steroidei), una proteinuria marcata o un’ipertensione non controllata. Il medico di medicina generale è il “regista” che potrà decidere se sia necessario l’intervento dello specialista nefrologo.
    Alimentazione in caso di deficit della funzione renale. Il consiglio generale è di ridurre le proteine animali, in quanto un eccesso di proteine nella dieta rende il rene più vulnerabile e la malattia può progredire più velocemente. In alcuni casi viene prescritta una dieta con alimenti aproteici, ma per questo è necessaria una valutazione nefrologica e dietologica. Infatti esiste un rischio di malnutrizione se la dieta non è impostata correttamente.

    Cordiali saluti,

    Dott. Maurizio Gallieni

    Maurizio Gallieni

    Maurizio Gallieni

    Direttore dell’unità operativa complessa di nefrologia e dialisi dell’azienda ospedaliera San Carlo Borromeo a Milano. Nato a Milano nel 1960, si è laureato presso l’Università degli Studi di Milano e specializzato all’Università degli Studi di Verona. Ha studiato e svolto tirocini all’estero, soprattutto negli Usa.
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