Intervento di artrodesi vertebrale

    Pubblicato il: 9 Maggio 2016 Aggiornato il: 9 Maggio 2016

    DOMANDA

    Salve dottore mi chiamo Raffaella
    e ho 23 anni. Sono stata operata da 2 mesi di artrodesi vertebrale (stabilizzazione della colonna) dalla D10 alla S1, comportando quindi l’impianto di 18 viti, 18 dadi e 2 staffe. Non descrivo il calvario che tuttora sto attraversando, è un qualcosa di indescrivibile e che mai auguro a qualsiasi essere vivente dopo circa due settimane dall’intervento è apparso un dolore al nervo sciatico, che in base alla mia postura giornaliera che adotto per compensare il dolore si sposta da un lato all’altro, il dolore principale si irradia più nella parte sacrale ad ogni movimento non consentendomi di fare una vera e proprio terapia riabilitativa. Ho dei dolori allucinanti, addirittura nel girarmi su di un lato quando sono coricata. Inoltre ho un dolore costante e tramendo alla gamba destra.
    È proprio quella la bestia che si è svegliata dal momento in cui sono uscita dalla sala operatoria.. ho i fianchi storti, uno concavo e l’altro convesso e temo di rimanere storta a vita visto che con la muscolatura dorso-lombare possiamo lavorare poco per via delle barre che comportano un’immobilitá estesa… So che online un medico non può azzardare ad esprimersi ma vorrei un suo parere, sia per come far passare i dolori e sia per quanto riguarda i miei fianchi. Precisando però che sto facendo la riabilitazione gia da un mese in quanto stanno cercando di farmi un resettaggio del sistema nervoso (al quanto difficile da fare) e in più ho assunto per quasi due mesi antidolorifici oppioidi, antinfiammatori e quant’altro senza alcun beneficio la prego aspetto sue risposte
    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gentile signora, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione che si è venuta a creare dopo la stabilizzazione della colonna.

    Purtroppo io non sono la persona giusta per risponderle, perché da fisioterapista mi occupo di riabilitazione equestre, che è un trattamento riabilitativo che impiega il cavallo come parte integrante della terapia.

    Le patologie più comuni sono le paralisi cerebrali infantili, i traumi cranici, le lesioni del midollo spinale congenite come la spina bifida o acquisite da trauma midollare, le lesioni del plesso brachiale da stiramento al momento del parto. I pazienti sono, comunque, tutti al di sotto dei 16 anni.

    In casi come il suo il consulto “a distanza” è davvero  un azzardo. Quello che le consiglio vivamente è di sentire un buon fisiatra. E di persona, portando con sè tutta la documentazione. Non so dove abita, ma le consiglio comunque una struttura ospedaliera di buon livello.
    La saluto augurandole di uscire al più presto da questo calvario.

    Annalisa Roscio