DOMANDA
Egregio Dottore,
sono stato operato di prostaectomia robotica radicale in un famoso centro di Milano. Dal principio il mio urologo mi consigliò quella a cielo aperto, in quanto secondo il suo parere, lasciava meno margini chirurgici positivi e si poteva vedere meglio il tutto.L’urologo che mi ha operato mi ha detto che no era vero in quanto le celleule non si vedono e lui faceva l’esame estemporaneo della prostata.Da quest’esame è risultato che il tumore abbia oltrepassato la loggia prostaticae lui ha dovuto recidere ancora.Ora mi chiedo se fosse stato meglio la chirurgia a cielo aperto e se cisono dei limiti della robotica.Grazie
RISPOSTA
Ho letto proprio ieri un articolo su una prestigiosa rivista scientifica internazionale, che le tecniche a cielo aperto e robotiche sono paragonabili dal punto di vista oncologico; quindi anche in questo caso, non è la tecnica che rende l’intervento buono, ma, come al solito, è il chirurgo che opera