DOMANDA
Esimio professore,
la ringrazio anticipatamente per la risposta che riterrà di darmi.
Ho 60 anni e peso 50 kg. Da circa cinque anni soffro di dolori alle ginocchia. Una prima risonanza magnetica effettuata nel 2014 al ginocchio destro evidenziò una condropatia di grado terzo.
A maggio di questo anno ho ripetuto tale esame ed il responso è stato: “Nei limiti per decorso, spessore e intensità di segnale i legamenti crociati, il tendine del muscolo quadricipite ed il legamento rotuleo.
Le cartilagini articolari femoro-rotulee sono assottigliate ed irregolari con sclerosi ed esposizione dell’osso subcondrale in sede rotulea ed edema sottocorticale.
Regolare il rapporto articolare femoro-rotuleo.
Sottile falda di versamento intrarticolare e retrorotuleo.
Sottile distensione della borsa del gastrocnemio-semimembranoso”.
Su consiglio medico, il 23 agosto mi sono sottoposta ad un’ atroscopia del ginocchio destro con il seguente risultato : “Si ispezionano i vari comparti del ginocchio e si evidenzia una rotula alta e lievemente lateralizzata con estese lesioni condrali di 3° grado. Shaving condrale.
Subito il chirurgo mi ha suggerito un intervento di ricentramento rotuleo prossimale e distale (medializzazione di 2 mm. e distalizzazione di 4 mm.)
A suo avviso, l’intervento è indispensabile e, viste le risultanze dell’atroscopia è
l’unica soluzione fattibile?
Con vive cordialità, Maura G.
RISPOSTA
Difficile dare un parere. Bisognerebbe vedere la situazione clinica. Non credo che l’intervento proposto sia realmente indicato