intolleranza al glutine…?

    DOMANDA

    Buonasera..da tempo soffro di digestione molto lenta, fitte retrosternali molto forti, frequentissima dissenteria (quotidiana).
    Questi sintomi, uniti a due zii e due cugini celiaci, mi hanno portato a fare alcune analisi.
    Analisi del sangue :TRANSGLUTAMINASI <0,2 / ANTIENDOMISIO negativa / ANTIGLIADINA DEAMIDATA IgA 0,6 / ANTIGLIADINA DEAMIDATA IgG 11,2.
    Dopo aver avuto perdite consistenti di sangue con le feci mi sono sottoposta a colonscopia (1) ed esofagogastroduodenoscopia (2)
    ESITO1: Non presenti lesioni. Dolicocolon. Flogosi edematosa. Ileite cronica edematosa microerosiva. Colite cronica con micropolipo adenomatoso. Proctite cronica edematosa / ESITO2: esofago con risalita irregolare della linea z e segni endoscopici di esoagite di tipo b. Stomaco psotico con gastrite erosiva antrale. Duodenite diffusa.
    In attesa dei risultati delle biopsie, il medico mi ha prescritto una cura a base di pantoprazolo e dieta antireflusso.
    ESITI BIOPSIE: villi con parametri nei limiti della norma, con erosioni superficiali / Linfociti intraepiteliali pari al 18% / LCA= pos ; CD 8= pos. TIPO 1. / Stato del chorion:edema, discreta flogosi cronica,follicoli linfatici, congestione ematica. Gastrite cronica microerosiva./ Il gastroenterologo mi ha consigliato una dieta senza glutine per 2mesi. in effetti mi sento meglio (dissenteria scomparsa) ma non è eccessivo visto che non sono celiaca? C’è qualcosa che può far pensare ad un’intolleranza? devo fare altre visite? Proseguo la dieta?

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    gli esami cui si è sottoposta hanno escluso la diagnosi di celiachia alla luce della negatività sia della biopsia duodenale (Marsh 0, mucosa normale) e dell’assenza degli anticorpi antitransglutaminasi IgA. Peraltro il miglioramento clinico che ha presentato dopo il tentativo di dieta senza glutine unitamente alla familiarità per celiachia suggeriscono una possibile diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca. La diagnosi di questa condizione si basa su una valutazione clinica con il riscontro di sintomi intestinali ed extra-intestinali scatenati dall’assunzione di glutine, sul riscontro di eventuali deficit di assorbimento (deficit di ferritina, acido folico, vitamina B12 e vitamina D) e con il riscontro di positività per gli anticorpi antigliadina nativa di classe IgG e/o IgA. L’unico test che conferma con certezza la diagnosi di sensibilità al glutine è il trial in doppio cieco con placebo, ma tale procedura è di difficile esecuzione e non viene eseguita di routine. In conclusione,credo comunque che, prima di iniziare la dieta senza glutine, lei dovrebbe eseguire un’accurata valutazione presso un centro con esperienza nella diagnosi di sensibilità al glutine. Cordiali saluti.
    Prof. Umberto Volta
    Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
    Università di Bologna
    Board Scientifico AIC

    Umberto Volta

    Umberto Volta

    Già responsabile della struttura semplice di malattia celiaca e sindromi da malassorbimento al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università di Bologna, dove si è specializzato in medicina interna e in malattie dell’apparato cardiovascolare. È stato professore di medicina interna della scuola di specializzazione in medicina interna dell’Università di […]
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