DOMANDA
Buonasera Dottoressa,
ho 24 anni e 4mesi fa mi sono sottoposta allo York test in quanto avevo problemi di stitichezza per periodi prolungati, nausea,gonfiore addominale, macchie rosse sulla pelle, gonfiore alle dita e rossore dopo i pasti. E’ risultato che sono intollerante al latte, e per 3 mesi ho seguito un periodo di disintossicazione. Ora sto reintroducendo 2 volte a settimana yogurt e mozzarella, ma i sintomi stanno ricomparendo con la seconda. L’anno scorso, invece, un altro allergologo attraverso prelievi del sangue mi aveva detto che sono “istaminica”, facendomi eliminare un sacco di alimenti per un anno dalla dieta(uova, formaggi, vino, salumi, cacao, prodotti conservati, carne di maiale, crostacei, fragole, pomodori…). Il risultato è che ora sono in forte sottopeso e non riesco più a recuperare.Il mio medico curante mi dice che questi test non sono validi e di lasciar perdere tutto, di ricominciare a mangiare come prima senza problemi. Lei cosa ne pensa? Lo york test è affidabile come dicono?
Cosa mi consiglia di fare?
RISPOSTA
gent.ma,
studi sono in corso al fine di rilevare, attraverso esami sierologici attendibili, il ruolo degli anticorpi IgG nel determinare sintomi a livello gastroenterico ed altri; al momento, vi è accordo nel ritenere che il rilievo di anticorpi IgG verso proteine alimentari indichi alterazione della barriera intestinale quale si può avere anche in situazioni non di malattia come il colon irritabile funzionale: il consiglio è di non evitare alcun alimento , di ridurre l’assunzione di quelli che è ben noto possono essere senz’altro piu’ irritanti per un intestino poi piu’ ..sensibile, di reintrodurre il latte e derivati molto molto lentamente ed in piccole quantità giornaliere da incrementare molto molto lentamente poichè può aver perso in parte la digeribilità del lattosio (contenuto nella mozzarella ma non nello yoghurt), approfondire inoltre con lo specialista GASTROENTEROLOGO studi rivolti appunto a capire se trattasi di situazione funzionale (cioè non di malattia) : dia retta, segua il buon senso ovviamente in accordo con il suo Medico di Famiglia.