intolleranza al lattosio

    Pubblicato il: 3 Settembre 2010 Aggiornato il: 3 Settembre 2010

    DOMANDA

    Stimatissimi di ok salute,

    Al nostro bimbo (sono il nonno) di 3 anni è stata diagnosticata l’intolleranza al lattosio ( 2 neg. e 1 posit.) e si vive con l’apprensione che gli possa mancare qualcosa di essenziale per la sua naturale crescita come il calcio contenuto nei latticini e derivati. Il test è stato effettuato per giusta precauzione dai genitori in quanto la mammma è pure lei intollerante al lattosio.

    E’ vero che ci sono oggi molte alternative a tale alimento, ma il bimbo è un goloso del formaggio,taleggio e quant’altro derivante.

    Ci è stato però riferito che non tutti i latticini e loro derivati sono dannosi ed in primis il formaggio reggiano dopo i 36 mesi di stagionatura.

    Ci è stato inoltre riferito che tale intolleranza, se non drasticamente affrontata, porta al tumore intestinale.

    Ciò detto, potreste illuminarci in merito e fornirci di eventuali alternative che non privino il bimbo del necessario calcio

    RISPOSTA

    L’intolleranza al lattosio è una patologia legata alla insufficiente attività dell’enzima lattasi, che scinde lo zucchero del latte. Il lattosio non digerito non viene assorbito, e nell’intestino fermenta, provocando i classici disturbi gastrointestinali. Per ridurre/eliminare la sintomatologia occorre quindi escludere gli alimenti che contengono lattosio. Per evitare carenze alimentari che potrebbero derivare da questa esclusione (in primis di calcio), potete utilizzare il latte “ad alta digeribilità”, in cui il lattosio è stato già digerito tramite un processo tecnologico industriale, e lo yogurt. Anche i formaggi a lungo fermentati e stagionati non contengono, o contengono poco, lattosio. Per cui potete utilizzare il parmigiano reggiano stagionato senza problemi.

    Non esiste una relazione assodata tra tumore intestinale ed intolleranza al lattosio. Ciò non toglie che, anche per il benessere personale, è bene cercare di seguire una dieta appropriata. Però, dopo un periodo di esclusione del lattosio, è bene ricominciare ad introdurre piccole quantità di alimenti che lo contengono, ed osservare se vengono tollerate. La lattasi, infatti, è un enzima inducibile, nel senso che se non lo si fa lavorare (escludendo del tutto il lattosio) si rischia che smetta completamente di funzionare. L’introduzione di piccole quantità di lattosio, invece, possono portare l’enzima ad aumentare la propria attività

    Cordialmente