INVAGINAZIONE INTESTINALE

    Pubblicato il: 4 Giugno 2018 Aggiornato il: 4 Giugno 2018

    DOMANDA

    Salve Dottore , volevo chiederle se un’invaginazione intestinale può non essere operata . Io soffro da anni di subocclusioni a causa di una malrotazione intestinale incompleta e compasso mesenterico aortico ristretto , ho Endometriosi e aderenze , ora da un’ ecografia é venuta fuori L invaginazione del tenue e L ultima ansa ileale non si vede ne dal pasto frazionato ne dallo studio delle anse intestinali .
    Io muoio dai dolori nel fianco destro da due anni , è un dolore lancinante , di torsione …
    Voglio però fare interventi solo se strettamente necessari visto che ogni sei mesi quasi ho crisi subocclusive che necessitano di ricovero per scongiurare L intervento , per cui questo dell ‘invaginazione vorrei evitarlo visto che da piccola avevo invaginazione a sinistra e ho rifiutato L intervento però dopo mesi rientro il problema , ora invece purtroppo sono due anni che limito la mia vita .
    Lei mi dirà ovviamente che bisogna visitarmi , sono d accordo ma in via generale volevo chiedere data la mia situazione se assumendomi le mie responsabilità a cosa vado incontro . Ho paura della resezione della borsetta e degli eventuali rischi …. dico una sciocchezza se prendessi la mesalazina e cortisone a periodi per sfiammare L intestino potrebbe aiutarmi ? Ovviamente sono farmaci di cui devo parlarne al GE . Però secondo lei con le sua immensa sapienza cosa ne pensa ? Trasverso ptosico , angolazioni dell intestino tortuose e ispessimenti mesosigma e mesentere stomaco ad uncino …. Ho un ‘anatomia purtroppo complessa per questo non so se dopo L intervento starò bene . Che mi dice lei ? Grazie mille

    RISPOSTA

    Una invaginazione in se’ può anche regredire spontaneamente ma non servono i farmaci che lei cita. Il rischio e’ che se si arriva alla occlusione irreversibile puo’ seguire l’ischemia e l’infarto intestinale con conseguenze non prevedibili. Quindi occorre una valutazione approfondita delle varie situazioni anatomiche che mi cita e prendere la giusta decisione in base a dati certi e oggettivi!

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
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