DOMANDA
Mia figlia di 29 anni,ha riscontrato a gennaio 2012 con un emocromo occasionale, di avere un’esinofilia elevata (33%).
Dopo una visita allergologica,dalla quale è risultata una evidente allergia all’acaro della polvere, si è sottoposta a tutti i test immunologici e antiparassitari con esito negativo.
Nel mese di luglio un secondo emocromo ha riscontrato un notevole incremento degli eosinofili (69%).
Su consiglio del medico ha fatto gli accertamenti per la ricerca delle mutazioni e le biopsie osteo-midollare e sangue-midollare, tutte con esito negativo.
Nel frattempo gli esinofili sono saliti al 75%.
Ha effettuato una recente visita allergologica con prick test sugli alimenti che ha dato esito negativo.
L’allergologo,saputo che Alessandra è soggetta a frequenti crisi di emicrania e fa uso da anni di Auradol, ha ipotizzato che la causa dell’iper-eosinofilia possa essere un componente (triptanico) di tale farmaco il cui uso è stato sospeso.
Mia figlia si sente stanca e attualmente si cura con un antistaminico (Xyzal) e uno spray cortisonico (Eltair).
Ora le pongo alcune domande :
A quali conseguenze può portare una permanente eosinofilia se non viene risolta ?
Quanto è sopportabile tale livello ?
E’ consigliabile una terapia a base di cortisone per abbassare tali livelli ?
E’ utile curare l’allergia all’acaro mediante vaccino ?
In attesa di una Sua risposta La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
RISPOSTA
La prego di valuutare con cura tale aspetto: una ipereosinofiliia persitente di tale entità deve essere valutata con molta, molta, cura ed attenzione.
La paziente deve essere sottoposta ad un accurato iter diagnostico di esclusione in cui l’aspetto allergologico è solo una parte e probabilmente, in questo caso, di scarsa rilevanza (è stata completamentee esclusa una allergia alimentare? o meglio vi è un sospetto di allergia alimentare?).
L’aspetto ematologico sembra essere stato preso in considerazione ma devono essere escluse altre cause (vi sono disturbi del tratto gastroenterico?è stata esclusa una infezione?).
Un altro aspetto è seguire nel ttempo l’eosinofilia, ma effettuando la conta diretta degli eosinofili.
Una regola aurea prevede sempre che una terapia debba essere fatta in presenza di una diagnosi (quasi) certa (è il caso di fare l’immunoterapia? e la terapia adotttata porta a dei migliorramenti?): faccia, pertanto, riesaminare con cura il caso importante di Sua figlia da uno specialista con competenze immunologiche oltre che allergologiche di fiducia che sottoponga sua figlia ad un iter diagnostico, magari lungo complesso, ma auspicabilmentte completo di esclusione.
Sono descritti casi in cui vi sono delle eosinofilie connese con trattamenti farmacologici: basterebbe peròò sospendere il farmaco e riprenderlo per verificare se è connesso con l’incremento degli eosinofili.
Saluti
Prof. A Tiri