ipercifosi dorsale

    Pubblicato il: 17 Giugno 2010 Aggiornato il: 17 Giugno 2010

    DOMANDA

    Salve Dottore.
    Sono un ragazzo di 38anni,affetto da’ osteocondrosi giovanile,che mi ha’ lasciato un ipercifosi rigida a 50gradi con ernia discale in d5-d6.Multiple protussioni nel tratto lombale e dorsale.Mal rotazione dell’ emibacino di dx con ala iliaca verosimilmente ipoplasica,contorlata da orletto scheletrico si documenta al collo femorale di dx.Piede ecquino bilaterale con notevole deficit della deambulazione,poiche’ tale deformita’ e’ stabilizzata nel tempo,necessita di scarpe ortopediche e plantari modellanti le volte.Eterometria arti inferiori.
    Si puo’ ridurre questa cifosi a 50gradi e scapole alate che ho’ in maniera marcata? Eventualmente con intervento chirurgico?
    Grazie per la risposta’ che mi fornira’.
    Distinti Saluti.

    RISPOSTA

    La cifosi dorsale costituisce la benefica curva, normalmente presente a livello del rachide dorsale: la sua presenza rende la colonna vertebrale elastica, resistente e le permette di ammortizzare tutti gli sforzi quotidiani.
    Non è bene che la cifosi aumenti ma neppure che si riduca.
    L’entità della cifosi dorsale deve essere compresa tra i 25 e i 45 gradi. Quando supera i 45° si parla di ipercifosi; quando è inferiore a 25° viene definita ipocifosi.
    Nel suo caso (50°) è solo lievemente accentuata e non necessita di alcun intervento chirurgico (l’intervento chirurgico viene prescritto quando l’ipercifosi supera gli 80 gradi e sono presenti gravi sintomi, non alleviati da un trattamento corsevativo).
    Tuttavia, non deve essere trascurato il fatto che la sua ipercifosi sia rigida.
    Per ottenere buoni risultati, deve eseguire un programma specifico di esercizi, usare correttamente la sua colonna vertebrale e praticare attività motorie idonee per Lei.
    In particolare, facendo ginnastica, occorre abbinare l’educazione posturale agli esercizi di mobilizzazione e di stabilizzazione.
    Non basta insegnare la posizione corretta se la rigidità impedisce al rachide dorsale di estendersi.
    Allo stesso modo non è sufficiente imparare la postura corretta se non si ha l’energia per mantenerla.
    Per cercare di ridurre il più possibile la rigidità del rachide dorsale viene dato molto spazio agli esercizi di mobilizzazione che devono essere eseguiti sia in estensione, sia in rotazione, sia in flessione laterale, evitando, naturalmente, gli esercizi di flessione.
    Occorre eseguire gli esercizi in modo dolce, ben localizzato, neutralizzando i possibili compensi.
    Inoltre, occorre compensare con una piena mobilità delle anche e delle spalle le ridotte possibilità del rachide dorsale. Di conseguenza si insiste sugli esercizi di mobilizzazione per le spalle e per le anche.
    Infine è fondamentale che impari ad utilizzare correttamente la colonna vertebrale nelle posture, nei movimenti e soprattutto durante gli sforzi. In questo modo potrà condurre una vita normale senza alcun dolore alla schiena e prevenire l’aumento della cifosi.
    Restando a disposizione La saluto cordialmente
    Benedetto Toso