DOMANDA
Gentile Professore, a seguito di diagnosi di iperparatiroidismo primitivo ma in assenza di localizzazione delle ghiandole paratiroidi e/o di un eventuale adenoma (tramite ecografie, scintigrafia e 3 aghi aspirati), anche per la presenza di noduli tiroidei, mi è stato prospettato l’intervento chirurgico, con il rischio di non individuare le paratiroidi stesse. Esistono soluzioni alternative ad un intervento “alla cieca”? esistono altri esami diagnostici che potrei effettuare?
Molte grazie
RISPOSTA
La decisione di procedere ad un intervento esplorativo nell’ iperparatiroidismo primario, in caso di mancata localizzazione preoperatoria con tecniche di imaging, va presa sulla base di una serie di considerazioni.
In primo luogo va considerato se si tratta di un iperparatiroidismo asintomatico o “lieve” in cui è ragionevole un atteggiamento conservativo (idratazione, alcuni diuretici, bifosfonati, vitamina D, cinacalcet) o di una forma conclamata in cui l’ opzione chirurgica appare irrinunciabile. I parametri da valutare sono il grado di elevazione di calcemia, il danno renale (creatinina clearence) ed osseo (MOC) e la giovane età (inferiore a 50 anni).
In secondo luogo, vanno escluse condizioni di neoplasia endocrina multipla (MEN) in cui è presente più frequentemente una iperplasia diffusa delle paratiroidi oltre a neoplasie di altri distretti endocrini.
Pertanto suggerisco di fare riferimento ad un ambiente endocrinologico qualificato per una corretta gestione del caso.
