Ipertiroidismo da morbo di Basedow

    DOMANDA

    Le scrivo per chiederLe gentilmente un consiglio riguardo la mia situazione. Mi hanno diagnosticato morbo di Basedow nel 2002 e sono stata curata con Tapazole, con un dosaggio di mezza compressa al dì (2,5 mg) i miei valori si mantenevano nella norma. Non avendo nessun riscontro di guarigione nel luglio 2009 mi sono decisa a fare una terapia con radiofarmaco: 131I-ioduro di sodio (600MBq). Ora dopo circa otto mesi non è cambiato nulla e non riesco a capire perché; prendo due pastiglie di Tapazole al giorno per fare rientrare i valori nella norma. Sono molto abbattuta e non so come procedere, se optare nuovamente per terapia radioiodio o per intervento chirurgico.
    Le fornisco alcuni dati che forse Le possono essere utili per capire meglio la mia situazione:
    ecografia tiroidea prima della terapia radiometabolica:
    Lobo destro: 17.8×20.7×43.1 mm
    Lobo sinistro: 16.6×20.4×43.7 mm
    Volume tiroideo stimato: 16 ml
    Tiroide di dimensioni leggermente superiori alla norma, lievemente ipoecogena ad ecostruttura disomogenea per la presenza di numerose aree a maggiore ipoecogenicità. Lobo destro: in sede media nodulo solido ipoecogeno di 13.2 mm; lobo sinistro: in sede media nodulo cistico di 12.1
    ecografia tiroidea dopo la terapia radiometabolica:
    Lobo destro: 14.1×17.1×40.5 mm
    Lobo sinistro: 12.7×14.4×39 mm
    Volume tiroideo stimato: 8.8 ml
    Tiroide di normali dimensioni, lievemente ipoecogena ad ecostruttura disomogenea per la presenza di numerose aree a maggiore ipoecogenicità. Lobo destro: in sede media nodulo solido ipoecogeno di 7.1 mm; lobo sinistro: in sede media nodulo cistico di 6.6

    Resto in attesa di Sue notizie e ringrazio anticipatamente
    Cordialità

    RISPOSTA

    Gentile Sig.ra,
    la terapia radiometabolicaalla prima somministrazione può non correggere la malattia in circa il 10-20% dei pazienti; comunque il volume tiroideo si è ridotto della metà così come il volume dei nolduli per cui Le consiglio di sottoporsi ad una seconda dose di radioiodio dopo essersi consultata con il suo endocrinologo.
    Cordialmente
    Prof. Andrea Fabbri