Ipertiroidismo e sudore maleodorante

    Pubblicato il: 19 Marzo 2018 Aggiornato il: 19 Marzo 2018

    DOMANDA

    Salve Dottore, mi chiamo Sara e ho 19 anni. L’anno scorso mi è stato detto di avere l’ipertiroidismo e il mio specialista mi ha prescritto una pastiglia al giorno di selenio e una vit. D ogni mese. La pastiglia mi è stato detto di sospenderla in quanto il livello di TSH risultava nella norma. Le scrivo perché ho problemi di sudorazione. Non parlo di perdita di liquidi ma proprio di ascelle maleodoranti che è una cosa molto fastidiosa. Mi lavo anche più di una volta al giorno, faccio regolare uso di deodoranti, esco sempre munita di salviette e sapone ma succede regolarmente (anche d’inverno). Me ne vergogno molto, soprattutto a scuola perché la classe è quella che è e giustamente li capisco. Ho letto che è un sintomo dell’ipertiroidismo. Cosa potrei fare a riguardo? C’è una qualsiasi cosa che può cambiare la situazione?

    RISPOSTA

    Gentile Sara,

    il quadro descritto non è chiaro. Le è stata posta la diagnosi di ipertiroidismo, una manifestazione clinica con sintomi molto evidenti. Presenta valori di TSH sono normali. Gli ormoni tiroidei (FT3 e FT4) non sono stati dosati. E’ stata curata con selenio e vitamina D. Non le è mai stata prescritta alcuna terapia specifica. La cosa mi lascia perplesso.

    Il soggetto ipertiroideo, tra i vari sintomi,  può presentare sudorazione e ciò è legato all’eccessiva produzione di calore prodotto dalla intensa attività della ghiandola tiroidea.

    Il suo problema invece è la bromidrosi, sudorazione abbondante e sgradevole.  La bromidrosi è una malattia metabolica e funzionale, in genere non associata ad alcun disturbo anatomico. La pelle appare normale, tranne nei casi di associazione a disturbi dermatologici concomitanti, come l’eritrasma, che si manifesta come una forte eruzione maculare (simile ad una micosi) o la tricomicosi ascellare, un’infezione batterica superficiale che si localizza sui peli della zona interessata. Altre cause sono collergabili alla ingestione d alcuni alimenti quali aglio, cipolle curry, alcol, cibi spezioni,  all’assunzione di  farmaci antibiotici, a particolari cause genetiche rare.

    Le possibilità terapeutiche esistono  e sono numerose, ma è necessario porre una diagnosi precisa.

    Consulti il medico di famiglia e inizi con una visita da parte di un esperto dermatologo.

    Cordiali saluti.

    Prof. Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Professore associato di medicina interna all’Università degli Studi di Parma. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università degli Studi di Parma dove si è anche specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio e in medicina interna. È responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia e andrologia medica al dipartimento onco-emato-internistico dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
    Invia una domanda