Ipertiroidismo subclinico e gozzo multinodulare

    DOMANDA

    Buongiorno dottore
    fono una donna di 58 anni e dal 1990 vengo seguita annualmente dall’endocrinologo per un gozzo multinodulare. I noduli sono freddi e non funzionanti (ho fatto scintigrafia e aghi aspirati). Dal 2008 il TSH ha iniziato a scendere e in questi ultimi anni è stato 0,12 0,26 0,21 0,14 0,10 e quindi sono entrata in ipertiroidismo subclinico.

    Le mie ultime analisi del sangue: TSH 0.06, FT3 3.4, FT4 7.9 (pg/mL), PTH 29, osteocalcina 22,6 25-OH vit.D3 35,2, calcio ione 1,25, fosfatasi alcalina ossea 39, CTX crosslinks 0,547.
    Dall’ecografia la tiroide ha un volume stimato di 31 con noduli isoecogeni 16X22X25, 19X19X25, 12X22X21, 11X15X15, 15X28X26 invariati nel tempo.
    Non ho problemi cardiologici, la mia frequenza cardiaca è 80.
    La densitometria del rachide fatta nel 2012 è -2.9 però mi hanno detto che non era affidabile poiché sono poliomielitica. Ora mi hanno detto di fare rx al rachide con morfometria vertebrale. Ho scoperto che a Roma c’è la possibilità di fare una VFA con una nuova apparecchiatura a bassa emissione di radiazioni, quindi pensavo di fare questa piuttosto che la radiografia.
    Non ho mai sofferto di mal di schiena, non ho subito fratture, da due anni ho una protesi all’anca a causa di coxoartrosi. Dal 2008 assumo Metocal 1250 1 al giorno e Di base 25000 ogni 3 settimane.
    Al controllo del 2015 l’endocrinologo mi comunica che devo togliere la tiroide. Io mi sento bene, nell’arco di questi anni la situazione è sempre stata più o meno stabile perciò non capisco perché adesso dovrei operarmi. Forse lo prevedono dei protocolli medici? Io faccio i controlli ematici ogni sei mesi, qual è il rischio?
    E’ davvero rischioso convivere con l’ipertiroidismo subclinico dal punto di vista cardiologico e dell’osteoporosi?

    Vorrei un suo parere in proposito perché un altro endocrinologo da me interpellato mi ha detto che posso evitare x ora la tiroidectomia controllandomi sempre, cosa che già faccio. Grazie.

    RISPOSTA

    E’ difficile darle un parere sulla base della informazioni da lei trascritte.

    Le dimensioni dei noduli, i valori di TSH, la scintigrafia come da lei riportati non sembrano indicare in maniera univoca la necessità dell’intervento chirugico, sopratutto se i noduli sono stabili nel tempo e lei non avverte disturbi. Non mi trascrive i risultati dell’esame citologico che può modificare questa indicazioni.

    L’ipertiroidismo può dare fastidio al cuore ed alle ossa, ma bisogna comunque valutare il paziente per capire il rapporto rischi/benefici di un intervento chirurgico.

    Ricontratti con il suo endocrinologo questa opzione.

    Cari saluti

    Prof. Alfredo Pontecorvi

    Alfredo Pontecorvi

    Alfredo Pontecorvi

    SPECIALISTA IN MALATTIE TIROIDEE. Direttore dell’unità complessa di endocrinologia e malattie del metabolismo del Policlinico Gemelli di Roma. Direttore della cattedra di endocrinologia e della scuola di specializzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nato a Roma nel 1957, si è laureato in medicina nel 1981 e si è specializzato in endocrinologia nel 1984. Autore di […]
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