DOMANDA
Gentile Prof. Teggi,
sono una ragazza di 25 anni. Da circa un anno ho difficoltà a sentire; il problema non è insorto improvvisamente, motivo per cui non so datare con esattezza l’inizio dei sintomi. Il problema si presenta soprattutto in luoghi affollati, nei quali devo spesso chiedere di ripetere perchè non riesco a discriminare le parole. Inizialmente ho negato l’esistenza del problema, poi, troppo tardi, mi sono rivolta ad un otorino. L’audiogramma ha dimostrato un’ipoacusia neurosensoriale “a forma di U”, ovvero la soglia uditiva è 60 dB per le frequenze medie (da 750 a 2000 Hz) e poi sale progressivamente e simmetricamente sino alla normalità per frequenze molto alte e molto basse. Nell’altro orecchio si ripropone la morfologia “ad U” però meno profonda; la soglia è di 30dB per i 2000 Hz, mentre le altre frequenze salgono progressivamente a 20 dB e poi a 10 dB. Ho acufeni di frequenza acuta. RMN negativa, non storia di esposizione a rumore, nessuna risposta alla terapia con pentossifillina, bentelan, mannitolo. L’otorino che mi ha seguito per ora non si è sbilanciato sulla causa, ha detto che l’audiogramma è inusuale e che ci rivediamo tra sei mesi. Volevo chiederle se, sulla base di queste informazioni, è possibile sbilanciarsi su una possibile causa. E’ possibile che la mia situazione peggiori? Inoltre, posso posticipare la soluzione al tempo in cui dovesse peggiorare, oppure è opportuno agire prima per evitare che peggiori?
Grazie
RISPOSTA
Gentile signora
immagino che la sua ipoacusia sia relativa ad una condizione patologica che interessa l’orecchio interno od il nervo. Gli esami (RMN in primo luogo) da lei eseguiti escludono la presenza di una lesione benigna del nervo chiamata neurinoma, la storia clinica non è significativa per uso di farmaci che potenzialmente possono danneggiare l’orecchio. Alcune malattie autoimmunitarie possono determinare perdita di udito, normalmente ad insorgenza acuta, non progressiva come la sua. Esiste inoltre una familiarità per ipoacusia, di cui probabilmente ad oggi non tutto è conosciuto. Infine concordo con il suggerimento del suo otorino circa la necessità di ripetere periodici controllo audiometrici.
Cordiali saluti
Roberto Teggi