Ipoacusia neurosensoriale dx

    Pubblicato il: 24 Dicembre 2012 Aggiornato il: 24 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore, il 12 novembre scorso, durante la notte, sono stato colpito da ipoacusia neurosensoriale destra, di grado medio per i toni gravi e di grado profondo per i toni medio acuti. Dopo 4 giorni ho iniziato la terapia con iniezioni intratimpaniche di cortisone (fatte in totale 9), mesoglicano intramuscolo e cardioaspirina per 15gg, inoltre ho fatto 16 sedute di camera iperbarica. Dai vari esami audiometrici, risulta, ad oggi, un recupero tale da avere 10db sui 250-500Hz e 80 db dai 1000 agli 8000.
    Il medico che mi ha seguito mi ha detto che, ormai, trascorso questo tempo e non avendo ulteriori miglioramenti, devo rassegnarmi perchè non posso più recuperare l’udito.
    Vorrei sapere se effettivamente ci sono altre terapie o tecniche protesiche in grado di farmi recuperare l’udito perso e se il lieve acufene, sempre a destra, è possibile che regredisca così come l’udito residuo.

    RISPOSTA

    Gentile Sig Dino,
    le cellule che servono a “sentire” i suoni si chiamano cellule ciliate; sono cellule nervose e come i neuroni non si rigenerano quando morte.
    Tuttavia, dopo un danno (ad esempio un’infezione virale), non muoiono all’istante ma “programmano” la loro morte, meccanismo chiamato apoptosi. Tale meccanismo impiega probabilmente circa un mese per compiersi; questo spiega la finestra temporale oltre la quale è difficile attendersi grossi miglioramenti da terapie mediche.
    L’uso di protesi acustiche è un’opzione da prendere in considerazione, pur con alcune prevedibili difficoltà legate alla differenza di acuità tra i due lati e la morfologia della curva che descrive.
    Porgo distinti saluti ed auguri di Buone Feste
    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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