DOMANDA
Gent.mo Dott. Fabbri
a 21 anni,nel 1999,in periodo di forte stress psico-fisico,in seguito a forte cefalea e febbre,son stato ricoverato e si è col tempo approdati a un panipopituitarismo anteriore e posteriore di probabile origine infiammatoria(encefalite virale?).
Dopo periodo di eutirox e cortone acetato c’è stato un recupero della funzionalità ipotalamo-ipofisi-tiroide,ma non del surrene.
Nel 2005 arrivo poi a interrompere anche il cortone perchè il test di stimolo con ACTH è normale.
Nel 2008,dopo 3 anni di lenta ricaduta senza monitoraggio,riprendo gradualmente col cortone causa significativa insufficienza surrenalica.
Nel 2010,esclusa la causa autoimmune dagli screening autoanticorpali,le analisi danno questi risultati:PRL 5,43–TESTOSTERONE 3,61–ACTH 14,2–LH 2,86–FSH 2–CORTISOLO DOPO ACTH 0′ 3,69–CORTIS DOPO ACTH 30′ 11,2–DOPO 60′ 12,8–TSH 3,76–FT3 3,38–FT4 8.
Oggi ho terapia con cortone(3\4 + 1\4)che mi fà star meglio ma non bene.
Cosa ne pensa?cosa dovrei fare?
RISPOSTA
Gentile Sig.re,
i dati clinici e le analisi sono compatibili con una insufficienza surrenalica secondaria da deficit ipofisario mentre gli altri assi ormonali appaiono conservati; per cui è corretta la terapia sostitutiva con cortone acetato. Poichè vi è sintomatologia clinica, spesso questa si manifesta al risveglio e dipende da un insufficiente transitorio compenso surrenalico delle prime ore del mattino. Normalmente raccomndiamo l’assunzione del cortone acetato in 2 somministrazioni, allle 07.00 e quindi tra le 18.00 e le 19.00 di sera. Nel suo caso potrebbe trovare beneficio, anticipando la dose del mattino (alcuni pazienti la assumono alle 5.00 oer poi riaddormentarsi fino al risveglio). Quindi il mio consiglio è di mantenere la dose giornalier di cortone acetato (3/4 + 1/4) e di modificare eventualmente il tempo di assunzione del mattino.
Cordialmente
Prof. Andrea Fabbri