DOMANDA
Buongiorno, ho 24 anni, sono ipotiroidea e da 3 anni assumo regolarmente eutirox 0.50 mg, con valori di tsh, ft4 ed ft3 tornati nella norma. Da quando mi è stato diagnosticato l’ipotiroidismo autoimmune 7 anni fa, soffro di ripetute febbri (tra i 37.5° e i 38.5°) inizialmente notturne, poi anche diurne della durata di 4-5 ore, circa 3-4 volte al mese, qualche volta anche 2 a settimana. Gli esiti degli ultimi esami del sangue sono tutti negativi. (anti ssa/ro, ssb/la, ana, anca, anti peptide ciclico, anti sm, igm, igg, iga, c4, pcr) anche per l’allergia (anticorpi iga anti endomisio, u1rnp, jo1 aga, ttg). Sa dirmi come posso risolvere? Grazie
RISPOSTA
la febbre non ha a che fare con l’ipotiroidismo che tra l’altro, se la dose di eutirox fosse adeguata come mi dice, non sussite più.
Le cause di una febbre del genere debbono essere studiate raccogliendo prima una storia accurata e dopo averla visitata in modo completo. Potrebbe trattarsi di una infezione acuta o cronica, al faringe, ai denti, ai seni cranici, alle vie respiratorie, alle vie urinarie, all’apparato gastroenterico alle vie genitali, potrebbe essere da virus, da batteri, da funghi, da parassiti etc. Potrebbe anche non essere infettiva anche se alcune cause sono state già valutate come di scrive, potrebbe essere dovuta al sistema emopoietico, potrebbe essere famigliare,m altre cause anche più importanti debbono anche essere considerate. Potrebbe anche essere che sia presente solo all’ascella, se la zona fosse sede di un’ infiammazione e in questo caso la temperatura dall’altra parte e quella rattale sarebbero normale (la temperatura rettale deve sempre essere più elevata essendo una mucosa). Potrebbe essere in relazione al ciclo mestruale o a terapie particolari
Come vede la causa può essere molteplice Il mio consiglio è che si faccia visitre da un collega che valuti tutte le possibile cause dopo aver raccolto una storia particolareggiata, aver visionato gli esami eseguiti e averla visitata in modo completo. Vedrà che la causa sarà trovata e quindi la terapia sarà mirata.
decio.armanini@unipd.it www.decioarmanini.it