DOMANDA
Salve dottore, ho ricevuto proprio oggi la sua risposta circa l’incontinenza valvolare sofferta da mio padre. Le scrivo ancora per ringraziarla del suo parere e perché purtroppo i malesseri sono aumentati considerevolmente; tanto che siamo giunti al ricovero, ed a seguito della risonanza magnetica sono stati individuati piccoli episodi ischemici ed un’ischemia più importante. Si è trattato di ischemia cerebrale temporanea frontale: tuttavia mi preoccupa lo stato emotivo di mio padre, che da uomo molto forte fisicamente ed emotivamente, dopo l’ischemia è diventato molto fragile e sembra non aver accettato quanto gli è successo. Molte volte abbiamo paura di confondere stati emotivi e malesseri veri. Una cosa molto importante è che vari esami e visita neurologica hanno rivelato che non ci sono stati danni e lesioni. Le volevo chiedere se questa debolezza e questa sorta di “depressione” può cnsiderarsi anche una normale conseguenza dell’ischemia e come sarebbe meglio affrontare tutto questo.
La ringrazio ancora, anticipatamente.
RISPOSTA
Accertata l’inconsistenza del legame tra disturbi attuali e presenza di insufficienza venosa e trattamento eparinico effettuato, ogni attenzione deve essere continuata a livello neurologico, ma anche psicologico.
L’ischemia cerebrale pare esser stata transitoria, ma comunque aver lasciato un segno “psicosomatico” in suo padre, richiedendo tanto farmaci preventivi e protettori di recidive di ischemia cerebrale; quanto attenzioni mediche e familiari sul piano psicologico.
Dato il mezzo comunicazionale, non è possibile andar oltre in suggerimenti.
Cordiali saluti ed auguri per una pronta ripresa, che vedo possibile se vi sarà reazione agli eventi.
Prof. Giovanni B. Agus