DOMANDA
Buonasera, ho 39, premetto che da diversi anni ho smesso di uscire e avere contatti con altri persone se non quelli derivanti dal lavoro.
Ultimamente sto avendo scatti di rabbia incontrollabili, mi faccio paura da solo e devo trovare una stanza in cui rinchiudermi e dare sfogo con pugni sui muri e altre scene che non le descrivo. Ne ho parlato con un paio di psichiatri, uno dell’ASL che mi ha detto di continuare con l’ ansiolitico e l’antidepressivo prescritti dal medico base, li prendo da anni senza risultato ma non è stata ritenuta un’informazione importante, l’altro mi ha consigliato la psicoterapia, come se non avessi già speso troppi anni e troppi stipendi senza il minimo risultato.
Le chiedevo un suo parere, visto che ho veramente paura per le mie reazioni, le persone se ne stanno accorgendo perchè dopo gli sfoghi mi chiedono cos’è successo perchè ho la faccia stravolta, Invece chi dovrebbe curarmi cerca solo di minimizzare le conseguenze di eventuali perdite di controllo. Ogni giorno si leggono di “raptus di follia” sui giornali, mi domando con sempre maggiore preoccupazione quante di queste persone avessero chiesto aiuto come me ma senza riscontro.
Grazie per il suo parere.
RISPOSTA
Buongiorno,
quanto descrive farebbe pensare ad un sottostante disturbo degli impulsi e della gestione dell’emotività. Quindi alla presenza di un disturbo di personalità. Non racconta delle relazioni che instaura e dei suoi vissuti relazionali. Posso immaginare che se non ha molti contatti se non quelli lavorativi questo significhi che lei stesso stia cercando di autolimitarsi per non “fare danni” o incappare in passi falsi.
I raptus di follia non esistono: sono sempre conseguenza di fenomeni spesso sottostimati o negati che nel tempo producono agiti e fenomeni eclatanti. Lei non mi pare una persona incline alla minimizzazione e alla negazione, anzi.
La invito quindi come il collega che ha già contattato a ripensare ad un approccio psicoterapeutico (quale tipo di psicoterapia ha già avviato?) che abbia queste condizioni:
-lo psicoterapeuta abbia una formazione psicoanalitica o psicodinamica
-sia di esperienza
-non sia anche il suo psichiatra che le prescrive i farmaci
-che lei si conceda tempo perchè le sue difese alla comprensione del suo lato emotivo si riducano
Cordiali saluti