DOMANDA
Salve,
In un Suo articolo datato 13 maggio 2012, in risposta ad un utente che Le chiedeva informazioni sulla sigaretta elettronica, Lei ha evidenziato la glicerina tra le sostanze dannose/cancerogene sulla base di studi autorevoli (FDA) condotti negli USA.
Quale neo-consumatore di sigaretta elettronica, vorrei chiederLe conferma di quanto ho letto, e conoscere la Sua opinione sul perché una sostanza ritenuta dannosa e cancerogena venga ancora liberamente venduta nelle farmacie e comunemente usata nei medicinali, cosmetici, alimenti, ecc?
La saluto cordialmente
Stefano Datri
Allego un ritaglio del suo articolo:
“….soprattutto, le sostanze che vengono aspirate possono essere pericolose quasi come quelle contenute nelle sigarette normali. Analisi condotte dalla Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), infatti, hanno scoperto nel liquido delle cartucce, oltre alla nicotina, tracce di diversi principi attivi dannosi, come ad esempio la glicerina, e potenzialmente cancerogeni…..”
RISPOSTA
Caro Stefano,
la questione effettivamente è un po’ complicata. Le segnalo innanzitutto le “warning letters” che l’FDA ha inviato a 5 produttori di sigarette elettroniche: http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/2010/ucm225224.htm
Ed ecco un recente studio su e-cig, qualità dell’aria indoor, VOC & (ultra)fine particles che ritengo abbastanza preoccupante: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22672560
Riguardo poi il potenziale rischio dovuto alla glicerina, provo a fornirle qualche chiarimento: le cartucce delle e-cig contengono una miscela di glicerina, polietilenglicole e acqua più aromi e/o nicotina. La glicerina è un derivato del glicerolo (ne contiene circa il 95%). Il glicerolo è un liquido incolore, viscoso e dolciastro solubile in acqua. Per riscaldamento e conseguente eliminazione di acqua forma l’acroleina, un’aldeide insatura, dall’odore acre e irritante le mucose.
Una delle proprietà nocive dei grassi fritti è proprio dovuta alla formazione dell’acroleina, una sostanza tossica per il fegato e irritante per la mucosa gastrica, che viene prodotta dalla disidratazione del glicerolo, reazione che si presenta durante la frittura oltre il punto di fumo dell’olio utilizzato. Il punto di fumo degli oli vegetali è 280-300°C.
E’ proprio il punto di fumo che non si sa se viene raggiunto quando l’atomizzatore delle e-cig è in funzione.
Alcune aziende che le producono dichiarano che l’atomizzatore produce una T di 50-150°C. Però le segnalo il link a questo tipo di e-cig prodotto in USA:
http://www.provape.com/water-vapor-cigarette-s/3.htm#
La sigaretta in questione è la “ProVape-1”, eroga 3.7 volt di potenza costanti sotto carico, raggiungendo una temperatura massima superiore ai 325 gradi centigradi con erogazione continuata per 2 minuti e mezzo circa. Saremmo perciò oltre il punto di fumo, quindi in zona pericolo.
Come vede la faccenda è assai controversa e sicuramente ancora in evoluzione.
In sintesi, le confermo almeno per ora ciò che è scritto nell’edizione 2012 del mio libro “Spegnila!”: “Sigaretta elettronica: mantiene la gestualità e l’inalazione. Se ne trovano senza o con nicotina, che può però essere assorbita in quantità non ben definite. È ancora allo studio, per valutarne efficacia e innocuità.”
Cordiali saluti,
Roberto Boffi