La scelta dell’anestesia nella chirurgia del naso

    Pubblicato il: 23 Settembre 2010 Aggiornato il: 23 Settembre 2010

    DOMANDA

    ho ricevuto “x” come risposta quindi ripongo il mio consulto:

    vorrei sapere quali sarebbero i vantaggi dell’anestesia generale nella chirurgia del naso, poiché vedo che la maggior parte degli otorini sceglie di usare questa forma di anestesia per la chirurgia del setto e dei turbinati. Mi è stato detto che con il tubo endotracheale si proteggono le vie respiratorie da potenziali colate di sangue in trachea, è corretto? Questo “vantaggio” giustifica l’utilizzo di una forma di anestesia così invasiva rispetto ad una puntura di anestetico locale? (e poi comunque si effettua una puntura di vasocostrittore anche nelle anestesie generali). Le pongo queste domande perché io per una settoplastica e turbinotomia inferiore in anestesia generale ho avuto un edema polmonare al risveglio e mi hanno dovuto re-intubare, allora non sarebbe stata la stessa cosa fare l’operazione in anestesia locale e a fronte di una complicazione intubarmi per la ventilazione meccanica. Lei che ne pensa?

    RISPOSTA

    La risposta di ieri è stata bloccata dal filtro antivirus dell’ospedale che in questi giorni sta cercando di risolvere una difficile “infezione” del server…

    La scelta del tipo di anestesia viene fatta in base ad alcuni criteri: il tipo di intervento più o meno semplice, alla durata ed al grado di collaborazione del paziente. L’infiltrazione di anestetico nelle mucose nasali risulta abbastanza doloroso da sveglio, senza togliere complatamente il dolore nelle fosse nasali che sono riccamente innervate e in genere si associa una sedazione per interventi sui turbinati.

    L’anestesia generale viene preferita per interventi più complessi come la settoplastica e gli interventi sui seni paranasali. Si ottiene così una protezione delle vie aeree dal sangue che può scendere in gola durante la procedura. L’anestesia generale risulta così piuttosto sicura e l’evenienza occorsa nel suo caso può essere collegata ad un rialzo pressorio improvviso durante lintervento. Le consiglio quindi di eseguire una valutazione cardiologica che escluda una patologia misconosciuta in tal senso.

    Cordiali Saluti

    Alberto Maccari

    Alberto Maccari

    Otorinolaringoiatra presso la clinica otorinolaringoiatrica dell’ospedale San Paolo di Milano. Nato a Novara nel 1962, si è laureato all’Università Statale di Milano, dove poi si è specializzato in otorinolaringoiatria nel 1991. Si occupa in particolare di chirurgia oncologica della testa e del collo con l’utilizzo del laser CO2 a livello laringeo e della chirurgia endoscopica […]
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