La terapia elastocompressiva come prevenzione dell’insufficienza venosa

    Pubblicato il: 26 Dicembre 2012 Aggiornato il: 26 Dicembre 2012

    DOMANDA

    salve, causa il mio lavoro, devo stare ore ed ore in piedi (8ore almeno, a volte spezzate, ma non sempre), quindi sono preoccupata della ”futura salute” delle mie gambe; avendo anche il piede appena 1po’ cavo,mi son fatta i plantari per il dolore che avevi ai piedi dopo la lunga permanenza in posizione eretta , per motivi di lavoro appunto..Dovrei ,secondo il suo esperto parere, portare qualche calza a compressione, giusto come prevenzione? Ci stavo pensando, ma non so precisamente di quanti denari dovrebbero essere: 40 o 70 denari?70 son troppi,non vorrei comprimerle troppo per poi sviluppare qualche patologia vascolare da calze od abiti troppo stretti, visto che ancora non credo d aver problemi seri di ritorno venoso..?Dunque sto assumendo ogni tanto mirtillo ed integratori ai bioflavonoidi ed antocianosidi..La sera a volte mi sento le gambe stanche e soprattutto devo fare massaggi ai piedi,perchè ho 1po’ di dolore in certi punti(non cosi’ forte come un tempo,cioè prima dei plantari),nonostante i plantari..Ah,poi tengo alzate le gambe (altezza a livello del cuore) ,la notte, mediante un cuscino in fondo al letto),Grazie ancora,è per me molto importante risolvere questa situazione..Grazie, Beatrice

    RISPOSTA

    Solitamente il trattamento dell’insufficienza venosa si basa sulla terapia: elastocompressiva (calza elastica a compressione graduata) e farmacologica mediante impiego di vasoprotettori (flavonoidi purificati micronizzati da assumere per via orale). Le calze elastiche in commercio vengono suddivise in calze “da riposo o preventive” e calze “terapeutiche”. La forza di compressione è indicata in millimetri di mercurio (mmHg) o in Den (denari) che misurano lo spessore del filato utilizzato. Nel suo caso indosserei una calza preventiva 40 Den (12 mmHg). Per saperne di più può consultare il sito www.renatocasana.it Cordiali saluti. Dott. R. Casana