DOMANDA
Gentilissimo dottore, mia mamma ha 63 anni è affetta da Lam con caratteristiche morfologich di secondarietà e cariotipo con alterazioni multiple (complesse)…..persistenza alla malattia all’esame citologico midollare prima del 2 ciclo polichemioterapico…..
le condizioni sono di prognosi sfavorevole…..ma esiste la possibilità di fare qualcosa per cambiare la prognosi? davvero mi devo preparare al peggio?
Grazie.
Una figlia disperata.
RISPOSTA
Attualmente in Italia è in corso un protocollo di trapianto allogenico per pazienti con leucemia acuta refrattaria (come quella di sua mamma). In assenza di un donatore famigliare HLA-identico (fratello o sorella della paziente) o di un donatore compatibile non famigliare (volontario da registro), il donatore può essere anche un figlio o una figlia (trapianto aploidentico). Sua mamma, se possibile, dovrebbe essere arruolata in questo protocollo, che è promosso dal Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo (GITMO) e si chiama GANDALF. Il trapianto allogenico rappresenta di certo l’approccio terapeutico che offre le maggiori possibilità. In ogni caso la refrattarietà dopo il primo ciclo di polichemioterapia non significa refrattarietà assoluta. Le probabilità di riuscire a raggiungere la remissione dopo il secondo ciclo non sono sono poche, e di certo eseguire il trapianto in una situazione di remissione, qualora fosse possibile, sarebbe preferibile. Non deve arrendersi né rassegnarsi, solo stare vicino alla mamma e combattere al suo fianco usando tutte le risorse a vostra disposizione.
A disposizione per eventuali chiarimenti, le invio i miei più cordiali saluti.