LAM e terapia immunologica

    Pubblicato il: 8 Marzo 2012 Aggiornato il: 8 Marzo 2012

    DOMANDA

    Salve.
    Vorrei chiedere un consulto su un prosecuo terapeutico.
    Il soggetto in questione ha 69 anni ed è soggetto a LAM di tipo M1 secondo FAB. Sottoposto a due cicli polichemioterapici di induzione secondo protocollo 3+7 di ARA-C 160mg/die e DAUNOBLASTINA 70 mg/die.
    Alla prima rivalutazione midollare CB pari al 68%, FTL3ITD Mutato ( AR=0,5 PM=383bp), NPM1 assenza di mutazione esone 12.
    Alla seconda rivalutazione CB circa al 40%.
    Poichè il soggetto è cardiopatico hanno deciso di lasciare come strada percorribile la chemioterapia e di ricorrere ad una terapia immunologica effettuando delle punture ( 7 al mese da fare consecutivamente ) cercando di immunizzare il midollo per poi cercare di distruggere le cellule blastiche ( anticorpi monoclonali? )
    La mia domanda è, vista la situazione, che % di successo si può avere e se la cura seguita è quella più idonea.

    Grazie, Cordialità

    RISPOSTA

    Da quanto lei riferisce, ipotizzo che la terapia consigliata sia l’azacitidina (Vidaza?). In alcuni casi di LAM, in rapporto alla valutazione clinica del paziente e alle caratteristiche biologiche del clone leucemico, si utilizza tale terapia. Ritengo che solo i colleghi ematologi che hanno valutato suo padre fin dall’inizio, abbiano elementi più concreti per rispondere al suo comprensibile e giusto quesito .
    Un cordiale saluto,
    Prof.ssa Giorgina Specchia