DOMANDA
Sono la mamma di una ragazza di 18 anni. Ha una tosse da circa 2 anni che non passa, fastidiosa x lei e anche per quelli che le stanno vicini, sia a scuola che in ogni luogo dove va. Sta diventando un vero incubo! ha fatto varie visite : otorino, gastroenterologo, esami del sangue, lastre torace.tutte con esito negativo. L’unica cosa che è risultata è una lieve asma da sforzo, nella visita che ha fatto dall’allergologo, test ai pollini negativi. Il fatto è che lei tossisce sempre anche quando è seduta. C’è da dire che è molto ansiosa, ha sempre mille paure, del tipo che deve succedere sempre qualche cosa alle persone care. Alla sera prima di andare a dormire si perde a controllare che ci sia tutto a posto. Ha un ragazzo da 3 anni,sono entrambi molto gelosi , e ho notato che quando è agitata tossisce ancora di più. Mi hanno consigliato di darle un sedativo PASADEN ma ho paura che poi lei si abitui. Le sarei grata se riuscisse a trovare una soluzione, io non so più a chi rivolgermi! Grazie mille, distinti saluti, Manuela
RISPOSTA
Gentile signora,
da quanto mi descrive riguardo alla tosse di sua figlia, mi sembra che, dopo le necessarie ed imprescindibili visite mediche e specialistiche con i relativi accertamenti diagnostici, manchi proprio il consulto psicologico.
Infatti, escluse le cause organiche e considerato lo stato ansioso della ragazza, il disturbo fa pensare ad una manifestazione psicosomatica. E’ molto probabile che la tosse stia a segnalare un conflitto interno ed un disagio prevalentemente inconscio che sua figlia non riesce a superare da sola e che cerca di “espellere” proprio tossendo continuamente. Anche questo bisogno ossessivo di controllare tutto prima di andare a dormire può essere una spia di un disagio più profondo. La stessa eccessiva gelosia potrebbe indicare insicurezza e bassa autostima. Questa ripetuta situazione di difficoltà sottrae a sua figlia energie che andrebbero invece impiegate e canalizzate verso esperienze senz’altro più costruttive e più adeguate alla sua giovane età. Le consiglio vivamente, pertanto, di consultare uno psicologo che possa valutare la situazione nel suo complesso ed aiutare la ragazza a comprendere e a superare le eventuali difficoltà che stanno dietro la tosse persistente. Il collega giudicherà poi se è opportuno che la ragazza venga supportata per un periodo anche sul piano farmacologico, spiegando a sua figlia che, e se la cura viene seguita secondo prescrizione medica, non si crea nessuna dipendenza: si tratterebbe soltanto di una sinergia (aiuto psicologico e farmaco) per arrivare meglio e prima all’obiettivo.
A questo punto, per sua figlia, la strada da percorrere mi sembra soltanto questa. E’ una strada che l’aiuterà non solo a liberarsi della suo fastidioso sintomo, ma anche a crescere.
Se vuole, mi faccia sapere.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli