DOMANDA
Gent.mo dottor Favara,
sono la madre di un ragazzino diciassettenne in irc,negli ultimi tempi visto l’acutizzarsi della irc, su consiglio del nefrologo io e mio marito iniziamo ad eseguire esami per eventuale compatibilità ed idonetità, al fine di scongiurare la dialisi. Fin qui tutto ok, ma ho un grosso quesito da porLe, la struttura in cui siamo seguiti non effettua prelievi di rene in laparoscopia, loro come di solito fanno i medici in questi casi dicono che il prelievo in laparoscopia può essere più pericoloso… ma è vero? o ciò è dato dal fatto che il chirurgo non lo ha mai eseguito e quindi privo di tecnica e manualità? L’idea di poter evitare una grossa incisione, a favore di una minore mi fa riflettere, allora perxhè molti chirurghi la effettuano? Io abito in Emilia, ma non mi interessa stare nella mia regione, l’importante è essere seguita in un centro all’avanguardia, tenendo conto che noi genitori siamo relativamente giovani (entrambi quarantunenni). Ho sentito parlare del dott. Boggi a Pisa. Lei con la sua esperinza mi può dare consiglio in questo difficile momento? Già pensare a un trapianto è dura, inoltre il ragazzo sta benone, il fatto che non sia sofferente è positivo, ma ci fa ancora più paura, ora fa una vita normale ma poi (assume calcio carbonato e vitamina d)? Grazie Francesca
RISPOSTA
Buongiorno, non mi occupo in particolare di chirurgia dei trapianti, non saprei quindi darle una risposta utile.Le auguro il meglio per suo figlio e per la sua famiglia e le consiglio di rivolgersi ai colleghi che lo stanno seguendo per le informazioni che desidera. Auguri!