DOMANDA
Gentile Dottoressa le riporto una notizia che ho letto su un sito internet:
La Frode dell’Industria Casearia
“Il latte e i suoi derivati sono prodotti di primo piano nell’industria della malattia da 2.000 miliardi di dollari: il latte provoca allergie, flatulenza, stipsi, obesità , tumori, cardiopatie, malattie infettive e osteoporosi.
E’ proprio vero: il latte provoca l’osteoporosi, nonostante le massicce e ingannevoli campagne pubblicitarie dell’ADA, che affermano che il latte li prevenga.
Dopo lunghi studi si è arrivati alla conclusione che il consumo del latte è molto probabile sia responsabile dell’osteoporosi, conseguenza della lisciviazione del carbonato di calcio dalle ossa e non direttamente associata con l’assunzione di calcio, poichè la quantità presente nel corpo umano insieme con il tipo di proteina (caseina) che si trova nel latte porta ad un’enorme perdita di calcio nelle ossa. Per quelli che credono che in età adulta consumare calcio aiuti a mantenere le ossa forti, è necessario dire loro che il calcio contenuto naturalmente nelle verdure è molto più sano, di facile assorbimento e abbondante. Inoltre, qualunque beneficio che il calcio possa fornire nella prevenzione dell’osteoporosi, probabilmente cessa in età adulta, quando la massa ossea smette di accrescere.
Ma allora assume derivati del latte per chi ha già osteoporosi fa male, lei cosa ne pensa?
Assumere integratori di carbonato di calcio e vit D può esser utile op è controproducente?
La ringrazio c
RISPOSTA
Gentile Lettrice,
No e poi no. Non è possibile affermare che 1-2 bicchieri di latte al giorno provochino osteoporosi. Queste affermazioni sanno di “Talebanismo Nutrizionale”! Questo è quello che penso.
E’ invece vero che non assumendo 1000 mg di calcio al dì causerà inevitabilmente una rimozione di calcio dalle ossa.
Se una persona vuole assumere calcio da alimenti non di origine casearia è benvenuta! L’importante è il calcolo giornaliero di calcio da introdurre con la dieta (Legga il libro: L’osteoporosi: non ce la voglio avere” di Giunti Editore).
Ci sono purtroppo in giro persone che provano a diventare “famose” lanciando allarmismi, non avendo purtroppo altri modi per raggiungere quella che considerano “fama”.
Cordialmente.
Prof.ssa Maria Luisa Brandi