DOMANDA
Caro dott. Jankovic,
volevo porle una domanda alquanto tecnica (sono fatto così purtroppo) sullo smaltimento dei farmaci chemioterapici.
(Ho letto che il Cisplatino (ovviamente in quantità alte) può per esempio portare a neuropatia periferica nel lungo termine.)
La domanda è questa: una volta fatta la chemioterapia, non c’è nessun modo di smaltire più velocemente le molecole dei chemioterapici affinchè i sintomi a breve e lungo termine siano meno pesanti e meno persistenti?
Forse potrà essere una domanda molto ingenua, ma non studio medicina e chimica 🙂
Grazie per la risposta
Luca
P.S. sto molto meglio oggi, anche ieri a dire il vero, ho i GB bassissimi (588) ma la hB buonissima (11.1) così come le piastrine)
RISPOSTA
Caro Luca innanzitutto mi fa piacere sentirla cosi’ abbastanza su di giri e positivo !!! La sua non è una domanda nè sciocca nè insensata ma non cosi’ geometrica come pensa. La chemioterapia viene smaltita dal fegato e dal rene e l’unico presidio valido è l’idratazione, bere abbastanza e soprattutto con continuità non solo in pochi momenti della giornata. Gl ieffetti a lungo termine in genere sono a carico di cuore e polmoni ma le terapie oggi sono calibrate per ridurre il piu’ possibile queste tossicità. per cui . movimento e idratazione con sana alimentazione…tutto qui. auguri cari dr.Jankovic