lesione parziale del tendine estensore del piede

    DOMANDA

    Gentili dottor Guarino,
    mio figlio 17 anni, giocatore di calcio, in un incidente casalingo si è tagliato il dorso del piede. Il pronto socc- gli ha dato dieci punti che gli sono stati tolti dopo 10 giorni. Nei controlli successivi a seguito delle mie insistenze perchè ancora molto gonfio a distanza di circa 30 giorni gli è stata prescritta una ecografia delle parti molli con il seguente esito:
    Disomogenea fibrillare dell’estensore lungo delle dita che però conservano regolare flessoestensione attiva del piede. L’immagine depone per lesione parziale del tibiale anteriore con yte di iniziale cicatrizzazione spontanea. Minimo ispessimento ipoecogeno della guaina dei tendini peronei e tenosinovite. Ci viene consigliata una RM che da il seguente esito: conferma presenza di lesione parziale del tendine estensore lungo delle dita alla sua suddivisione in regione tarsale. Si osserva scarsa riconoscibilità degli estensori del 2 e 3 raggio per un tratto esteso di circa 1,5 cm con accenno a retrazione dei monconi prossimali. L’estensore del 4 raggio risulta parzialmente riconoscibile per interessamento parcellare mentre il 5 è continuo e di regolare calibro. Nella guaina sinovinale dei tendini suddetti si osserva falda di versamento per tenosinovite post traumatica. Si ì associa inoltre imbibizione edematosa dei tessuti molli adiacenti. Normale aspetto delle ossa tarsiali sottostanti. Non so che cosa fare. Mi può dare qualche indicazione. Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Ritengo assolutamente opportuna una valutazione specialistica al fine di valutare l’esatta compromissione funzionale degli estensori e programmare ipotesi chirurgica in caso di bisogno.

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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