Leucemia mielomonocitica cronica

    Pubblicato il: 19 Marzo 2012 Aggiornato il: 19 Marzo 2012

    DOMANDA

    Mio padre, 72 anni, è affetto leucemia mielomonocitica cronica con infiltrazione di monociti immaturi a carico della cute e conseguenti febbri ricorrenti.
    La cura che sta seguendo è costituita da Oncocarbide e Danatrol, ma con risultati non esaltanti. E’ stanco, anemico e la febbre spesso ritorna. Il mio vero dispiacere è che mio padre non possa godere delle cure di avanguardia per la cura della LMC, non avendo il cromosoma Philadelphia, ma la mutazione del gene Jack 2, e debba tenersi la sua malattia assumendo farmaci per nulla risolutivi. Volevo sapere se sono attivi ed a buon punto degli studi scientifici per elaborare un farmaco con l’efficacia di un Glivec anche per i malati di leucemia Philadelphia negativi, con mutazione del gene Jack 2. Ho sentito parlare di un certo Vidaza, ma mi è parso di capire che i suoi effetti non sono nemmeno paragonabili ad un Glivec. Grazie per l’attenzione

    RISPOSTA

    La terapia della leucemia mielomonocitica cronica non ha purtroppo raggiunto i brillanti risultati della leucemia mieloide cronica con il cromosoma Philadelphia, e in casi come quello di suo padre, da quanto capisco, non è facile ottenere un accettabile controllo della malattia con la terapia convenzioanle. Vidaza ha prodotto comunque apprezzabili risultati in almeno una parte dei pazienti, quindi almeno un tentativo, a patto che non vi siano controindicazioni specifche, varrebbe la pena di farlo.