DOMANDA
Egregio Professore,ho 34 anni e un linfedema agli arti inferiori da circa 10 anni, primitivo. Dalla linfoscintigrafia fatta non risultano alterazioni ai linfonodi e alle vie linfatiche, insomma il risultato è che il sistema linfatico non ha nessuna anomalia.
Il problema sono le gambe e soprattutto i piedi eternamente gonfi. Le ho provate tutte, ma niente ha sortito risultati, adesso inizierò con il bendaggio elastocompressivo. Secondo lei avrò giovamento con questa terapia? Cosa posso fare davvero per avere un minimo di miglioramento? Naturalmente come tutti ho speso una barca di soldi fra linfodrenaggi, pressoterapia, calze elastiche ecc… ma la situazione non è mai cambiata. Posso assumere anche un integratore che mi possa aiutare? La ringrazio in anticipo Jlenia
RISPOSTA
In breve è estremamente precisa, e comprendo anche il suo disappunto per l’inadeguatezza del SSN a sostenere la terapia della malattia.
Va aggiunto però che il linfedema si può avere per un danno delle vie linfatiche (e nel suo caso non risulterebbe) o per eccesso di linfa da trasportare in un sistema normale ma insufficiente al maggior carico (e di questa iperproduzione di linfa non sappiamo).
I capisaldi della terapia li ha già citati: a parte periodi di declivoterapia (arti sollevati), il massaggio mediante drenaggio linfatico manuale e successiva compressione mediante bendaggi e calze. Terapie purtroppo “a pagamento”, a meno che non trovi un fisiatra che le prescriva un progetto riabilitativo, appunto coperto dal SSN.
Quanto alla terapia medica farmacologica, peraltro efficace sino ad un certo punto, si basa sulla cumarina naturale (farmaci a base di meliloto) o sulla diosmina/esperidina (bioflavonoidi).
Cordiali saluti e auguri
Prof. Giovanni B. Agus