Linfedema degli arti inferiori post-chirurgico

    Pubblicato il: 27 Dicembre 2012 Aggiornato il: 27 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Gentile dottore,
    riassumo la situazione clinica di mio padre (60 anni) per poi chiederle un parere in merito al gonfiore dei suoi arti inferiori.
    Feb. 2011:psa occasionale 28. maggio 2011:prostatectomia radicale estesa ai linfonodi Esame istologico: pt3b N0 con margini positivi ma linfonodi asportati (15) indenni. Agosto 2011: 39 sedute Rt adiuvante su loggia prostatica (7020 cGy) + linfonodi pelvici (4500 cGy) + linfonodi pet-positivi (5940 cGy) Non abbiamo mai smesso il BAt sino ad oggi.
    Purtroppo, nel tempo,gli effetti collaterali della cura ormonale e le conseguene dell’intervento stanno diventando piu pesanti: è in aumento il gonfiore generale e soprattutto a livello delle gambe e dei piedi al punto da avere difficoltà di deambulazione e nel calzare le scarpe.
    Negli ultimi 2 giorni la situazione della caviglia destra e del dorso del piede è peggiorata (colore “normale”, pelle “tirata”).
    In attesa di visita angiologica ed ecodoppler (se li ritene necessari)è corretto intervenire tempestivamente (linfodrenaggi bendaggi etc…), a livello locale per evitare che la situazione peggiori irreversibilmente?

    Comunque ho prenotato una visita angiologica con ecodoppler che sarà effettuato tra un mese circa, nel frattempo ho ottenuto una visita fisiatrica in pochi giorni.
    La prego di suggerire l’iter più corretto da seguire per la nostra situazione.
    Grazie infinite.

    RISPOSTA

    Il Linfedema (gonfiore degli arti inferiori) può essere di tipo “costituzionale” o “secondario”. Per il linfedemema secondario, oltre ad alcune patologie note (obesità, insufficienza renale, scompenso cardiaco) solitamente è di natura post-chirurgica secondario allo svuotamento linfonodale come nel caso di suo Padre per una malattia neoplastica. La terapia del linfedema si basa sulla 1. terapia elastocompressiva (calza elastica a compressione graduata generalmente un calza terapeutica 1° classe di compressione) . 2. terapia antiedemigena (ad esempio con Bromelina o in casi gravi con diuretici sotto stretto monitoraggio clinico). 3. Linfodrenaggio (manuale o meccanico). Per poterle dare una risposta esaustiva sarebbe utile sottoporsi ad un consulenza specialistica di Chirurgia Vascolare corredata da un esame ecocolodoppler degli arti inferiori e visionare il suo dossier clinico. Per saperne di più la invito a consultare il sito web www.flebologia-radiofrequenza.com o www.renatocasana.it dove troverà risposta ai suoi quesiti e utili informazioni sulle problematiche flebolinfologiche . Cordialità. Dott. R. Casana