Linfoadenopatia

    Pubblicato il: 11 Novembre 2021 Aggiornato il: 11 Novembre 2021

    DOMANDA

    Salve Dottore, mio padre ha un linfonodo inguinale dx ingrossato da tre mesi che non è ancora tornato alla normalità, ma non si è ingrossato ulteriormente. In seguito alla visita dal medico di base ha fatto una radiografia ai polmoni e un’ecografia completa dell’addome ed è tutto nella norma. Inoltre la linfoadenopatia è localizzata poiché è presente solo a livello inguinale. Dopodiché hanno eseguito una biopsia dello stesso linfonodo e questo è ciò che dice il referto:
    Notizie cliniche:
    Tumefazione Linfonodale singola, mobile, colliquata, non adesa alle strutture vascolo nervose.
    Descrizione microscopica:
    Filamento tissutale riferibile a parenchima linfonodale in cui si osserva una popolazione di elementi linfoidi Di piccole o medie dimensioni, che solo focalmente evidenziano aggregazione reminiscente di strutture follicolari, peraltro mal definite. Si apprezzano componente di venule post capillari Interposte e focali aree di fibrosi.
    Alle indagini immunoistochimiche gli elementi linfoidi mostrano prevalente fenotipo B (CD20+), con compresenza di piccoli linfociti a fenotipo t (CD3+, CD5+, CD43+). Le colorazioni per cd10, bcl6 e cd23 evidenziano aree irregolari di
    immunoreattività degli elementi linfoidi, verosimilmente riferibili ha residui di centri germinativi destrutturati e dilatati. Negative le indagini per bcl-1.

    Diagnosi:
    Il quadro , non sufficientemente caratterizzato per i limiti della tipologia di campionamento, appare di difficile interpretazione. Non potendosi escludere una malattia linfoproliferativa, si consiglia asportazione del linfonodo per una migliore definizione istopatologica.

    Il dottore ha detto che per ora non sembra trattarsi di qualcosa di maligno, ma che potrebbe trasformarsi col tempo e che per questo motivo è necessario fare una linfoadenoctomia.

    In seguito a questo referto mio padre è andato dal chirurgo che però gli ha prescritto prima una cura antibiotica di sette giorni con unixime 400, affermando che se il gonfiore passerà non sarà necessario procedere con l’asportazione del linfonodo. Il medico di base non è però d’accordo e vuole che l’intervento venga fatto non appena la cura antibiotica sarà terminata.

    Volevo sapere cosa ne pensa lei su questo quadro clinico e quale sia la migliore strada da prendere. Temo che si stia perdendo tempo prezioso per scongiurare il peggio!

    Cordiali saluti!

    RISPOSTA

    Dal referto e da ciò che lei scrive anche io propenderei per l’asportazione completa del linfonodo anche in corso di terapia antibiotica. L’esame macroscopico del linfonodo e la maggiore ampiezza di osservazione dei quadri istologici che si possono avere è sempre più completo del quadro istologico bioptico.

    Giuseppe Miragliotta

    Giuseppe Miragliotta

    ESPERTO IN TERAPIE ANTIBIOTICHE. Esperto di infezioni e terapia antiinfettiva. Professore ordinario f.r. di Microbiologia dell’Università di Bari. Specialista in Microbiologia, Ematologia, Farmacologia. Consigliere Nazionale della Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
    Invia una domanda