DOMANDA
Salve dottore,
sono una ragazza di 29 anni; circa 2 anni fa ho avuto un rigonfiamento di due linfonodi ascellari (fusi), il più grande dei quali di quasi 3 cm cui seguì dopo circa due settimane la comparsa di adenopatia epitrocleare di circa 1 cm sempre a sinistra. Tutto ciò si accompagnò a sporadiche ma intense sudorazioni notturne, scarso appettito, e a un severo eritema nodoso che durò circa un mese con dolori articolari. Gli esami del sangue erano perfetti (anche gli anticorpi per bartonellosi negativi) ed rx torace negativo. Dopo circa 2 mesi all’ecografia i linfonodi (sempre reattivi) apparivano piuttosto ridotti come dimensioni (di circa la metà) ma ancora presenti e lo sono tuttora; inoltre all’ecografia venne dimostrata la presenza di diffuse linfoadenopatie a livello inguinale, ascellare e sottomandibolari di dimensioni di 1 cm o inferiori.
L’ematologo attribuì la cosa a un fatto del tutto benigno e mi disse che probabilmente sarebbero potuti rimanere palpabili a lungo o anche per sempre. Ho iniziato a preoccuparmi recentemente essendo venuta a conoscenza che spesso la presenza di LN epitrocleari ingranditi è indicativa di HIV (per cui non mi era stato prescritto il test), lei conferma tale relazione?Inoltre non ho mai sentito nessuna persona con linfonodi ingranditi in tale sede e questo ancor più mi preoccupa..non ho mai avuto rapporti sessuali a rischio però circa 5-6 anni fa ho lavorato come assistente in uno studio dentistico e nonostante non mi sia mai punta con aghi non posso escludere che attraverso la rottura dei guanti come talvolta mi è capitato possa essere venuta a contatto con sangue infetto attraverso taglietti spesso sanguinanti che mi procuro alla pelle delle dita (non comuni pelliccine ma proprio taglietti). Lei ha avuto casi di pazienti con linfoadenopatia epitrocleare? da cosa può derivare? soprattutto da hiv come ho letto? sono molto preoccupata
la ringrazio, saluti
RISPOSTA
Gentile lettrice. l’infezione da HIV è caratterizzata da ingrossamento diffuso dei linfonodi, non solo di una stazione. Se non ha fattori di rischio, come mi racconta, non si preoccupi dell’infezione da HIV. Oltre all’ematologo, consulti anche un infettivologo, che, dopo averla visitata, la potrà indirizzare meglio.
La saluto
n.a.