LOMBOSCIATALGIA CRONICA E RADICOLOPATIA ARTO INFERIORE

    Pubblicato il: 26 Novembre 2015 Aggiornato il: 26 Novembre 2015

    DOMANDA

    Salve Dott. Raffaeli. Ho 50 anni e a seguito di duplice intervento chirurgico di microdiscectomia per ernie discali, a cui mi sono sottoposto nel Giugno 1997 (espulsione ernia discale L4-L5 sn) e nel Giugno 1998 (lisi delle cicatrici fino al piano durale per presenza a livello L4-L5 sn di robusti tralci cicatriziali), sono risultato affetto da una marcata e cronica sofferenza della radice nervosa L5-S1 dell’arto inferiore sinistro con inglobamento della radice nervosa L4 per la presenza di tessuto fibro-cicatriziale. L’ultima Elettromiografia a cui mi sono sottoposto nel 2009 riporta “I reperti neurofisiologici sono in accordo con la presenza di una stabilizzata cronica sofferenza radicolare di L4-L5 ed S1 a sinistra”, mentre l’ultima RMN LOMBARE fatta nel 2014 riporta “A livello dello spazio intersomatico L5/S1 presenza di protrusione discale mediana posteriore; allo stesso livello è possibile documentare una ipoplasia della faccetta articolare di destra e della lamina corrispondente. A livello dello spazio intersomatico L4-L5 presenza di protrusione dell’anulus fibrosus ad espressione postero-laterale sn; allo stesso livello è possibile documentare gli esiti chirurgici di laminotomia sinistra con presenza di modesto tessuto fibro-cicatriziale che occupa lo spazio epidurale laterale di sinistra inglobando la radice omoloterale corrispondente”. Nel 1998, dopo il secondo intervento, mi è stato posizionato un catetere epidurale lombare a scopo antalgico, senza grossi risultati. Inutile dirLe quanti farmaci ho utilizzato in questi anni ma la storia non cambia, in quanto il dolore al nervo sciatico è sempre presente insieme ai molto frequenti blocchi del rachide lombare. Cosa potrei fare per stare un po’ meglio? Ci sono tecniche moderne nel campo della Terapia del Dolore che potrebbero aiutarmi? La ringrazio.

    RISPOSTA

    Gettassimo quello che mi preoccupa della sua storia è l’inefficacia del uso del catetere perdurare . Spero che vi sia stato un errore tecnico nel suo posizionamento altrimenti fa sospettare un dolore centrale di natura deafferentativa ( cioè vi è stata una grave lesione nervosa ) : questo diventerebbe un dolore senza cura tranne i cannabinoidi . Però direi che bisogna valutare se questa condizione è veramente irreversibile – Si può fare attuando una serie di Test spinali – se si rileva che il dolore è reversibile allora possiamo effettuare una procedura di Peridurolisi che è una tecnica miniinvasiva per rimuovere le aderenze nello spazio spinale . Se vuole mi invia i suoi dati – dove abita , che grado di disabilità ha nell’arto – così identifichiamo il miglior percorso nella sede di qualità a lei più vicina

    Mi invii direttamente una mail a isal@fondazioneisal.it