Lucentis: esito e sviluppi

    Pubblicato il: 21 Giugno 2013 Aggiornato il: 21 Giugno 2013

    DOMANDA

    Gent. Dottore, sono la paziente che Le aveva chiesto consiglio a febbraio in seguito a trombosi retinica venosa di branca OD a 10 anni dalla prima OS.
    Dopo due iniezioni peribulbari di Medrol all’OD, dato il progressivo peggioramento della macula, dove si era formato un edema consistente, a maggio mi è stata praticata iniezione intravitreale di Lucentis. Dopo un mese, il risultato è positivo; nell’OD “presenza della depressione foveale fisiologica, con scomparsa dell’edema maculare cistoide; spessore maculare 228 micron. Visus OD: 8/10” (prima del Lucenbtis era 2/10 scarsi)
    In effetti nell’OD ho recuperato un’ampia porzione di campo visivo senza ombre e macchie: queste ora sono concentrate in basso. Se osservo le lettere una per volta, con un occhio solo, l’acuità è buona. Quando però uso entrambi gli occhi ho ancora una visione distorta e deformata (soprattutto delle righe e dei volti): la messa a fuoco varia continuamente, anche con i movimenti di occhi e testa.
    Forse gli occhi devono ancora ‘adattarsi’ alla visione congiunta? Posso sperare di raggiungere in tempi brevi una certa stabilità? O devo rassegnarmi a una instabilità permanente? Quali statistiche sugli sviluppi di questa patologia?
    L’oculista ha programmato un controllo per fine luglio per decidere un’eventuale seconda iniezione di Lucentis: ci sono cure mediche o esercizi ortottici utili associabili?
    Ha senso pensare ora a un nuovo paio di occhiali o è meglio aspettare?
    Grazie in anticipo, Sandra

    RISPOSTA

    Gent.ma Sig.ra Sandra,
    Il ranibizumab (Lucentis) è un farmaco approvato anche per il trattamento dell’edema maculare secondario alla trombosi retinica. Gli studi che ne hanno condotto alla registrazione hanno evidenziato che questo farmaco è molto efficace nel ridurre l’edema e migliorare la vista nei pazienti trattati. Generalmente sono necessari diversi trattamenti per raggiungere e mantenere il miglioramento. L’oculista decide il ritrattamento sulla base di varii parametri. Dunque, prima di considerare la situazione definitiva dovrà passare ancora diverso tempo, almeno 6-12 mesi. Le consiglio una valutazione dei fattori di rischio per trombosi retinica dal momento che un episodio simile si è già verificato nell’altro occhio. Generalmente, a parte casi associati a particolari situazioni generali non esistono cure mediche specifiche per la trombosi retinica e gli esercizi ortottici non sono indicati. In merito agli occhiali è bene attendere la stabilizzazione prima di procedere alla prescrizione di nuove lenti.
    Cordialmente,

    Prof. Paolo Lanzetta
    Direttore Clinica Oculistica Università di Udine
    Direttore Scientifico Istituto Europeo di Microchirurgia Oculare – IEMO- Udine