DOMANDA
Gentile Dott.ssa Attili,
ho 25 anni e da circa 9 mesi ho una relazione con un ragazzo di 32.Durante i primi mesi la nostra storia andava benissimo,lo consideravo una persona degna di ammirazione,mi piaceva il suo modo di ragionare,di comportarsi,di affrontare i problemi.Ora purtroppo non è più così.Da un certo momento ha iniziato ad avere attacchi di rabbia incontrollati,se abbiamo una discussione non è più possibile parlare con lui,i suoi occhi cambiano,vedo rabbia,quasi follia,non ragiona più. Io ammetto di non avere un carattere pacato e accondiscendente e spesso commetto errori nei miei comportamenti,ma i miei sbagli sono del tutto sproporzionati alle sue reazioni.Arriva ad insultarmi anche pesantemente e non riesce a gestire i problemi quotidiani:un minimo intoppo e perde la pazienza e il controllo.Perché sto con lui? Perché so che in fondo lui non è così,che è dolce e disponibile,ma soprattutto perché so che quello che prova per me è un sentimento vero.Ciononostante, nell’ultimo periodo ho iniziato a chiedermi se è davvero questo quello che voglio.Vivere in un costante stato di ansia e soprattutto di confusione mentale,perché questa situazione non mi fa più distinguere la realtà dai miei pensieri. Mi spiego meglio,non so questi miei dubbi sulla nostra relazione siano frutto del mio volere a tutti i costi una persona “perfetta” accanto, degna di ammirazione, moralmente inattaccabile. La conseguenza di ciò è che spesso lo istigo, per vedere se reagirà ancora male.Grazie.
RISPOSTA
I primi mesi di una relazione sevono a verificare fino a che punto quel particolare partner é la persona giusta. Mi sembra che lei si sia data già una risposta. Le persone sono come sono sia nei lati positivi che negativi e non possono essere valutate solo per un solo aspetto della loro personalità.
