L’ureaplasma si tratta con antibiotici?

    DOMANDA

    Buonasera dottore ho fatto un tampone cervicale e sono risultata positiva all’ureaplasma. La mia ginecologa mi ha dato una cura antibiotica per 14 giorni con il bassado x me e mio marito. Vorrei evitare di prendere l’antibiotico x tutte le conseguenze che ne insorgono. Ho messo per10 giorni ovuli disinfettanti e lavande (Ho usato i fito ovuli e benlav della oti) . Mi hanno consigliato di mettere ,per 7 giorni, ovuli vaginali per ripristinare la flora batterica (i Dicoflor elle) . In questo modo riuscirò a debellare questo batterio? Mio mariro ha fatto un’urinocoltura ed é risultata negativa. Nei prossimi giorni vorremmo fare anche la spermiocultura. Come dobbiamo comportarci se l’esito dovesse essere positivo? In caso di negatività non deve assumere nulla? La ringrazio anticipatamente per la risposta.cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Come potrà vedere nelle numerose risposte già date su questo sito in merito allo stesso argomento, l’evidenza di Ureaplasma a livello vaginale/endocervicale è per la maggio parte dei casi del tutto “fortuita”, e per lo più priva di alcuna indicazione al trattamento. Ciò che conta è se la paziente è o meno sintomatica. Nel caso non ci siano sintomi correlabili, il trattamento antibiotico è del tutto controindicato. Piuttosto, vale la pena verificare, come ho spesso avuto modo di sottolineare, se esista un dismicrobismo vaginale, ovvero un’alterazione della normale componente in lattobacilli. La presenza/assenza di lattobacilli dovrebbe essere già evidenziata nel tampone vaginale che ha eseguito, così come la rilevazione dell’acidità vaginale (pH), che è l’unico parametro importante, come dovrebbe sapere la sua ginecologa, per valutare lo “stato di salute” vaginale. Nel caso vi fosse un’alteazione della flora lattobacillare e del pH, la somministrazione di ovuli vaginali a base di lattobacilli dovrà continuare per mesi, non certo per 7 giorni. Quanto a suo marito, non deve eseguire nessuna analisi, nè tanto meno sottoporsi a trattamenti antibiotici, del tutto inutili.