mal di schiena

    Pubblicato il: 17 Maggio 2010 Aggiornato il: 17 Maggio 2010

    DOMANDA

    Egregio dott. Picariello, è da giugno del 2009 che soffro di maldischiena (lombo-sacrale e ai fianchi). A novembre 2009 ho iniziato a portare i plantari per: Hallux limitus in piede pronato valgo bilaterale con scafoide accessorio. Più ortopedici dicono: ipotesi osteoporosi non sussiste. MOC femorale perfetta, sospetta artrite reumatoide lieve e mi manda dal reumatologo:spondilouncoartrosi cervicale e dorso-lombare (a livello L5-S1)+ artrosi interapofisaria; lieve positività degli ana in assenza di segno di sintomi suggestivi per malattia infiammatoria cronica
    del connettivo. Si consiglia visita fisiatrica che mi prescrive: ultrasuoni, radarterapia e massoterapia.
    E’ passato più di un mese da queste terapie, ma i dolori sussistono sia alla zona lombare che ai fianchi. Le chiedo: ma la schiena e i piedi non vanno considerati come un tutt’uno? Perché i vari specialisti non li hanno considconsideratiinsieme? Non potrei avere una gamba più corta? Mi consiglia altri accertamenti?Grazie

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    Le chiedo scusa se La rispondo con ritardo ma purtroppo ero all’estero per lavoro. Sicuramente la Sua è una situazione complessa per cui non è facile trarre delle conclusioni senza nemmeno mai averLa vista; senza dubbio ha fatto bene a rivolgersi a degli specialisti che almeno Le hanno fatto una diagnosi ed indicato dei trattamenti. Rispondo alle Sue domande: non è solo i piedi e la schiena che sono in collegamento bensì l’intero corpo umano, l’uomo è una macchina dove ogni singola parte è in interazione con un’altra ma nello stesso tempo il tutto non equivale alla somma delle stesse parti…da qui è facile comprendere la complessità del sistema uomo; sicuramente Lei potrebbe avere una gamba più corta ma questo è da valutare con specifici test funzionali. Non condivido il plantare correttivo, noi riabilitatori-posturologi consideriamo il piede un importante reccettore afferenziale che risponde a minime stimolazioni e si inattiva con grandi stimolazioni, il classico plantarone correttivo aggredisce troppo il piede limitando la sua attività muscolare e afferenziale, per cui se proprio nel Suo caso dovesse esserci una causa podalica io preferirei un approccio diverso. Le consiglio di farsi valutare da un buon riabilitatore, fisioterapista o fisiatra che sia, per pianificare un protocollo terapeutico più efficiente. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi, resto a Sua completa disposizione.
    Cordialmente dott. Felice Picariello (@: felicepicariello@libero.it)

    Felice Picariello

    Felice Picariello

    RIABILITATORE Professore incaricato di neuroposturologia clinica applicata e neuroriabilitazione presso l’Università di Napoli Federico II. Nato ad Ottaviano (NA) nel 1982, si è formato e laureato all’Università Federico II di Napoli e alla Seconda Università degli studi di Napoli SUN. Ha conseguito il master di specializzazione in Posturologia presso la I° Facoltà di Medicina e […]
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