DOMANDA
Gentile dott. Mandalari,
vorrei sottoporle il mio problema, e cioe’ melasma sia epidermico che dermico, come accertato con la lampada di Wood. Io sono una donna di 40 anni, in buone condizioni generali di salute. Non ho mai avuto figli, ma ho assunto la pillola contraccettiva per alcuni anni per curare un problema di micropolicistosi ovarica, che non mi aveva dato particolari problemi. Attualmente non assumo piu’ la pillola da 4 anni.
Io ho macchie di melasma ai lati del naso, comparse inizialmente circa 5 anni fa, e poi peggiorate ulteriormente nel tempo. Sono piuttosto grandi e visibili, soprattutto sul lato destro, sulla fronte e sula piramide nasale. Ho gia’ provato vari trattamenti, e cioe’ microdermoabrasione, IPL e crema depigmentate Pigmanorm (quest’ultima mi aveva anche temporaneamente irritato la pelle, arrossandola e screpolandola, senza alcun risultato. Mi e’ stato consigliato di provare il trattamento Obagi e il laser, ma ancora non mi sono sottoposta a questi trattamenti e vorrei chiedere il suo consiglio in merito.
Le chiederei quindi se lei conosce una terapia o un trattamento che possano essere indicati per la risoluzione del problema. Io sarei disposta anche a provare trattamenti molto aggressivi come il peeling al fenolo, perche’ queste macchie nel viso mi disturbano molto.
La ringrazio sentitamente se vorra’ darmi un consiglio.
Cordialmente,
Silvia
RISPOSTA
Gentile silvia mi limito a risponderle dandole solo delle informazioni inerenti alla fisiopatologia della pigmentazione della nostra pelle. La domanda che mi pone è difficile e controversa non potendo constatare la natura del suo problema. In ogni caso Le consiglierei sicuramente, prima di sottoporsi a qualsiasi altro trattamento, di eseguire presso una struttura medica specialistica un esame specifico (microscopia confocale)per determinare con precisione la disposizione del pigmento negli strati dermici. Visto che non è ancora riuscita nell’intento di eliminarlo o ridurlo. Solitamente la disposizione della melanina, nel melasma, e’ profonda e complessa, e di difficile risoluzione.
Melanina (dal greco melas=nero) è un pigmento nero-brunastro naturale che ci protegge dalle radiazioni solari, è prodotta da particolari cellule specializzate della pelle, dette “melanociti” che in determinate condizioni possono “lavorare” in modo irregolare e discontinuo. Esso si forma sotto stimolo della Tirosinasi che catalizza nei melanociti dello strato basale della pelle, l’ossidazione della tirosina a diidrossifenilalanina.
Talvolta però la melanina aumenta in maniera non uniforme e irregolare, dando luogo a zone chiare e zone scure, le cosiddette macchie iperpigmentarie.
È opportuno distinguere le ipermelanocitosi epidermiche (aumento dei melanociti) dalle ipermelanosi epidermiche (aumento della quantità di melanina). Alle prime appartengono, per esempio le lentiggini; alle seconde le efelidi, le chiazze caffè-latte, il melasma.
Un contributo importante al problema delle chiazze iperpigmentate è venuto dall’introduzione, nella pratica dermochirurgica, di metodologie innovative come i Laser previa applicazione nei mesi precedenti all’applicazione laser di topici specifici per deframmentare il pigmento melaninico dell’epidermide e renderlo così più facilmente rimovibile sia da parte di cellule specializzate come i Macrofagi sia dall’azione del laser che sarà in proporzione meno cruenta e più efficace.
Prevenzione: sospensione e sostituzione (laddove sia praticabile) delle terapie inducenti pigmentazione: esiste un lunghissimo elenco di farmaci responsabili che possono causare delle ipermelanosi iatrogene: tra i più impiegati, Fenotiazine, Antimalarici, Idantoinici, Antimitotici (Bleomicina), Psoraleni, Minociclina, Chinolonici, Amiodarone, Clofazimina. Divieto di uso di profumi (soprattutto contenenti bergapteni), abolizione delle lunghe esposizioni al sole e alle lampade ultraviolette (UVA – 320/400 nm e UVB – 290/320nm), attenta e costante foto protezione.
cordialità dott. Bruno Mandalari