meningioma

    DOMANDA

    Egregio Dottore, ho 41 anni e nel 2008 mi è stato diagnosticato un meningioma della cisterna ponto-cerebellare destra di circa 2 cm.Il neuroghirurgo che mi ha visitato mi ha

    sconsigliato l’intervento chirurgico e mi ha invitato a sottopormi a stereotassi. Vorrei sapere se questo intervento è risolutivo e i rischi a cui vado incontro. Dovrei sottopormi in un centro specializzato o affidarmi nel centro di neuroradiologia della mia città(Lecce)? Il medico mi parlava di una stereotassi frazionata in max 5 sedute. Vorrei il suo parere in merito. In attesa di un suo riscontro la ringrazio anticipatamente.

    Distinti saluti.

    LOREDANA

    RISPOSTA

    I meninigomi rappresentano lesioni dal comportamento bizzarro. Possono crescere o rimanere silenti per anni. Quindi, di fronte ad un meningioma di prima osservazione bisogna a mio avviso verificare che questo abbia una tendenza all’accrescimento. Il suo meninigoma e’ stato diagnosticato nel 2008. Bisogna quindi verificare che sia cresciuto con una RM recente. Se e’ rimasto stabile penso che convenga aspettare e tenerlo sotto controllo. Se cresce invece deve essere trattato. Le eventuali opzioni terapeutiche sono rappresentate dalla chirurgia o dalla radiochirurgia (altrimenti detta radioterapia stereotassica). Nel primo caso, la chirurgia offre la possibilita’ di togliere una volta per tutte la lesione, ma e’ chiaro che per farlo occorre un intervento abbastanza delicato e che deve essere condotto in un centro dove di interventi del genere se ne fanno molti. Nel secondo caso, la radiochirurgia che pure non e’ scevra da rischi, difficilmente induce una regressione della lesione che rimarra’ visibile per molti anni con conseguenti problemi di ordine psicologico. Inoltre, non e’ sicuro che la radiochirurgia abbia efficacia (cioe’ il meningioma potrebbe continuare a crescere infischiandosene della radiochirurgia). A tutto questo si aggiunge il fatto che non si e’ sicuri circa la sicurezza della radioterapia a lungo termine (in altri termini, cosa succede dopo 30 anni dalla radiochirurgia? le radiazioni possono indurre a distanza di molti anni la formazione di lesioni di altro tipo e potenzialmente pericolose?). Per tutte queste ragioni solitamente, a meno che non si tratti di pazienti molto anziani o in condizioni di salute compromesse, la nostra prima indicazione e’ di asportare chirurgicamente la lesione. La radiochirurgia viene riservata a lesioni molto piccole oppure a residui di lesioni asportate parzialmente.

    cordialita’

    Francesco Dimeco

    Francesco Dimeco

    SPECIALISTA IN TUMORI CEREBRALI E NEURONCOLOGIA CHIRURGICA. Direttore del dipartimento di neurochirurgia e della I divisione di neurochirurgia della Fondazione istituto neurologico Carlo Besta di Milano. Si è laureato in medicina all’Università Statale di Milano nel 1988 e si è poi specializzato in neurochirurgia. Dal 1997 al 2000 ha lavorato presso il dipartimento di neurochirurgia […]
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