mi dia una mano…

    Pubblicato il: 22 Dicembre 2012 Aggiornato il: 22 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Egregio Professore,
    con questa diagnosi a 40 anni psa 5.89 e libero 4.60.Esame istologico dice:
    ho 1,3)ADENOcarcinoma MODERATAMENTE DIFFERENZIATO ACINARE DELLA PROSTATA CON PERMEAZIONE NEOPLASTICA PERINEURALE(GLEASON 6°:3+3) La neoplasia interessa il 30% di un frustolo paramediano sinistro e focalmente il frustolo apice sinistro. 2,4-6)Frustoli prostatici esenti da neoplasia. Ho sentito diverse opinioni.
    Chi mi consiglia la chirurgia open inn quanto ha meno margini chirurgici rispetto alla robotica e si può tastare meglio tessuti e consistenza della neoplasia.
    Ho sentito un chirurgo che fa robotica e laparoscopia e mi ha detto che è meglio la laparoscopia in quanto con le bacchette tocca la consistenza del tumore, e attraverso il tatto decide se allargarsi o meno.
    Poi un noto Professore che mi ha detto che la robotica al mio caso fa da padrona. La prostata al loro istituto viene analizzata i un’ora e solo allora decidono se allargarsi o meo. Lei cosa ne dice di quest’ultma opzione che per la velocità dell’esame istologico mi ha sorpreso tanto.Grazie

    RISPOSTA

    Buongiorno,
    la possibilita’ di un esame istologico estemporaneo (in meno di un ora durante intervento) e’ possibile con qualsiasi tecnica di prostatectomia radicale, open, laparoscopica e robotica. Sono molto scettico sulla sua reale utilità’. Purtroppo il tumore prostatico e’ multifocale e come la biopsia prostatica non può’ dare un idea complessiva della neoplasia, così’ anche l’esame estemporaneo che necessariamente e’ limitato solo su una parte del tessuto prostatico.
    per avere un esame istologico completo bisogna analizzare con sezioni molto ravvicinate, tutta la prostata e serve qualche giorno.
    In generale mi permetto di consigliare che spesso la soluzione più’ semplice e’ quella più’ valida e proposte estremamente articolate a volte non rispettano le promesse.
    La prostatectomia radicale per un tumore clinicamente localizzato di basso grado ad un eta’ di 40 anni, indipendentemente dalla tecnica usata (laparoscopica, robotica o open) da degli ottimi risultati sulla preservazione dei nervi erigendi e quindi della funzione sessuale. Bisogna pero’ ricordare che lo scopo primario e’ quello di rimuovere totalmente il tumore e quindi anche l’attenzione primaria deve rimanere sull’aspetto oncologico.
    da un pounto di vista dell’invasiva’ dell’intervento non ci sono molte differenze fra le tre metodiche. nei tumori molto limitati , egualmente non ci sono differenze da un punto di vista del controllo oncologico. Dire pero’ che il controllo oncologico e’ migliore con la tecnica laparoscopica mi sembra eccessivo. Nelle forme più’ diffuse invece la tecnica open può’ avere un vantaggio.
    Sulla preservazione dei nervi erigendi , grosse differenze fra le tre tecniche non sono mai stati dimostrate o riportate dalle diverse linee guida. La robotica può’ offrire una magnificazione dell’immagine sui nervi che può’ essere utile.

    Cordiali saluti
    Prof Alessandro Sciarra
    Coordinatore Prostate Cancer Unit
    Policlinico Umberto I
    Universita’ Sapienza
    Roma